Inchiesta Keu, i conciatori e la sindaca Deidda: "Ledo deve restare al suo posto"

La mobilitazione a Santa Croce nei mesi che hanno preceduto le elezioni regionali toscane del 2020. Rapporti stretti tra imprenditori e amministratori. Le trattative per confermare il Capo di gabinetto

Le rilevazioni per trovare tracce di Keu nei terreni tra Empoli e Pisa

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Firenze, 8 gennaio 2023 - Nel luglio del 2020 il telefono del sindaco di Santa Croce Giulia Deidda, Pd, è sotto intercettazione per l’inchiesta "Keu". I carabinieri forestali e del Noe registrano un momento clou, per il futuro della politica toscana: il settembre successivo ci sono le elezioni e i rappresentanti dell’Associazione Conciatori guardano con interesse alla contesa soprattutto perché hanno a cuore che il capo di gabinetto Ledo Gori, resti al suo posto anche con il successore di Enrico Rossi.

All’indomani di un incontro con Eugenio Giani, candidato governatore, Alessandro Francioni, presidente dell’Associazione Conciatori, chiama preoccupato Deidda perché ha ricevuto indiscrezioni riguardanti Gori, che non verrebbe confermato. Deidda: "Oh mamma, ma chi ve le dice queste c...te? Eh?".

Francioni: "Eh, chi ce le dice, Eh, ci arrivano le voci".

Deidda: "Ma, se io ti dico che Cristo è morto dal sonno, non ci crederai mica, eh?".

Francioni: "Ascolta, ma non mi meraviglio neanche mica più di tanto".

Deidda: "Ma di che? Ma di che? Via giù".

Francioni: "Ascoltami, io ieri ho capito bene che Ledo Gori non sarà il suo... il suo.. non gli farà la segreteria Ledo.. cioè non sarà il suo capo di gabinetto".

Deidda: "Perché?".

Francioni: "Perché non...non mi è garbato più di tanto da quel punto di vista lì".

Deidda: "Ma invece a me mi era sembrato di capire di sì".

Francioni: "E invece io avevo capito di no. Bah. Io poi...s’era in troppi per chiederlo espressamente, capito? Perché se si era in camera caritatis glielo chiedevo".

Deidda: "Io avevo, mi cascasse l’occhi, avevo mandato un messaggio ai tre consiglieri e gli avevo detto: fategli dire che Ledo rimane lì".

Francioni: "Eh ma infatti non l’ha detto".

Deidda: "No, infatti Mazzeo c’ha provato a un certo punto".

Francioni: "Eh".

Deidda: "Allora, io glielo ho chiesto espressamente al pranzo che ci feci io e lui. Lui mi disse che avrebbe aggiunto Becattini, che è una persona ultra seria,che è il responsabile del partito regionale, e che però Ledo... o in una forma o in un’altra a seconda della dicitura e della pianta organica sarebbe rimasto lì. Oltretutto Ledo è socialista come lui, eh!".

Le tre buste. Che per Gori ci fossero altre possibilità con l’avvio della nuova legislatura, è lui stesso a confessarlo al pm Giulio Monferini nell’interrogatorio del giugno del 2021. "In tempi non sospetti, cioè, penso che sia stato nel marzo, aprile del 2020 - si legge nel varbale - mi chiama Eugenio nella sua stanza in Consiglio e mi disse: ’Vedi Ledo per te ci sono tre buste: assessore, direttore generale e capo di gabinetto. Scegli te’. E io dissi: scherzi? E forse scherzava".