Insegnante morta per Covid, l’Inail ha indagato

Chiarezza sul caso sollevato dalla Cisl: ci sono state le verifiche degli ispettori in una scuola di Reggello. La vicenda della maestra contagiata finì in tragedia. La dirigente scolastica: "Non ho ricevuto avvisi"

Un reparto di terapia intensiva per i malati più gravi di Covid-19

Un reparto di terapia intensiva per i malati più gravi di Covid-19

Firenze, 10 giugno 2021 - Una tragedia. Con polemica a distanza di mesi. "C’è la notizia di accusa di omicidio colposo per un caso Covid nei confronti di un dirigente scolastico in Toscana nonostante avesse adempiuto a tutte le indicazioni del Protocollo" ha detto martedì la segretaria nazionale della Cisl Scuola Maddalena Gissi intervenendo in tv a Sky News. Ed ha aggiunto: "Poter pensare di accusare un dirigente scolastico di aver favorito il contagio è impensabile. Servono interventi normativi". E’ montato il caso. Verifiche, approfondimenti, ricerche. Poi a distanza di 24 ore, mentre la Cisl manteneva il silenzio, ecco un po’ di chiarezza. L’Inail Toscana è entrata due volte in campo. Nei mesi scorsi per appurare se un’insegnante colpita da Covid-19 era stata contagiata durante le ore a scuola e quindi si fosse trattato di infortunio sul posto di lavoro. E nelle ultime ore per sgombrare il campo dagli equivoci. Il caso fa riferimento a una tragedia legata appunto al coronavirus. Lucia Cosimi, maestra elementare della scuola primaria di Reggello (Firenze) dopo un ricovero nel novembre scorso, si aggrava e muore. 55 anni, sposata e due figli. Una di loro lancia l’appello via social a rispettare le norme anti contagio, a non sottovalutare mai la gravità del virus. I messaggi tra lei e la mamma via whatsapp fanno il giro d’Italia.

Gli ispettori dell’Inail entrano in azione. "Facciamo chiarezza sul caso: noi siamo chiamati a verificare se la causa dell’infortunio sul lavoro si fosse manifestata dove operava l’insegnante" spiega la direttrice regionale dell’Inail Anna Maria Pollichieni. Dagli approfondimenti Inail è stato verificato che il contagio è avvenuto a scuola "ma non essendo previsto per questo tipo di infortunio rivalsa sul datore di lavoro" il fascicolo si è chiuso con tutte le tutele per la famiglia dell’insegnante. La dirigente scolastica di Reggello Patrizia Giorgi sul caso portato sotto i riflettori dalla Cisl ha sottolineato di "non avere niente da aggiungere di più" e che "l’Inail ha fatto l’accertamento come da protocollo, una normale procedura di verifica". Nella scuola che lei dirige sono state messe in atto tutte le prevenzioni anti Covid. "Purtroppo in Toscana e non solo ci sono stati più di un caso di insegnanti morti, non capisco perché si parli solo di questo che ha colpito la nostra comunità scolastica...".

La dirigente scolastica ha tenuto a sottolineare che "non è a conoscenza di alcuna inchiesta della procura che la veda coinvolta e di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia". Il ministero del Lavoro riguardo la diffusione del coronavirus sui luoghi di lavoro ha fatto conoscere una circolare ad hoc dell’Inail (la 22 del 20 maggio 2020) già durante il primo lockdown: "Il riconoscimento dell’origine professionale del contagio si fonda su un giudizio di ragionevole probabilità ma è totalmente avulso da ogni valutazione in ordine alla imputabilità di eventuali comportamenti omissivi in capo al datore di lavoro che possano essere stati causa del contagio. Tenendo, comunque, presente che non è possibile pretendere negli ambienti di lavoro il rischio zero. Circostanza questa che, ancora una volta, porta a sottolineare l’indipendenza logico-giuridica del profilo assicurativo da quello degli accertamenti giudiziari". Lucia Cosimi era stata ricoverata lo scorso novembre. La famiglia era in ansia ma non pensava all’epilogo drammatico: "Eravamo preoccupati, senza dubbio, ma sereni, pronti a lottare. La nostra mamma non aveva alcuna malattia pregressa" aveva detto la figlia. Dopo dieci giorni la situazione clinica si è complicata e poi la tragedia: per la ’maestrina’ come era chiamata affettuosamente l’insegnante dai suoi alunni non c’è stato niente da fare. La figlia in un post su Facebook ha voluto lanciare l’allarme, dopo la morte della madre, condividere la sua esperienza e chiedere attenzione. "Dei negazionisti non me ne è mai fregato niente. Però leggere e sentire tanti contro il vaccino, non lo accetto. E vi chiedo aiuto. Per favore, manteniamo alta l’attenzione, anche se siamo stufi delle distanze, delle limitazioni. Ci si ammala anche seguendo le regole".