
Antonio Mazzeo, Eugenio Giani e Alessandra Nardini durante la campagna elettorale
Firenze, 24 aprile 2021 - "Non ho firmato quell’emendamento, quindi io non mi rendevo assolutamente conto di quello che poteva essere alcun risvolto". Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, rompe il silenzio sul rapporto tra associazione conciatori e Regione Toscana parlando a ‘Tagadà’ su La7 riguardo l’emendamento alla legge in materia di scarichi industriali che avrebbe favorito gli imprenditori ora coinvolti nell’inchiesta della Dda di Firenze sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta. L’emendamento, presentato dal consigliere Pd Andrea Pieroni (che è indagato per corruzione) come primo firmatario (gli altri erano Alessandra Nardini, Antonio Mazzeo e Enrico Sostegni tutti del Pd) fu approvato a fine maggio 2020 dal consiglio toscano: "Devo dire che oggi sono presidente della Regione, allora ero il presidente del Consiglio regionale che non ha certo compiti gestionali" ha spiegato Giani, che presiedeva appunto quella seduta. In merito al coinvolgimento nell’inchiesta del suo Capo di gabinetto, Ledo Gori (indagato per corruzione), il governatore Giani ha detto che "è Capo di gabinetto da dieci anni: semplicemente ho fatto un atto di conferma che poi, alla luce di questa inchiesta, mi ha portato a sospenderne le funzioni".
Il video in cui Giani mette al voto l'emendamento contestato (26 maggio 2020)
La battaglia del centrodestra contro Giani e la giunta va avanti. Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno raccolto le firme necessarie per la richiesta di istituire una commissione d’inchiesta regionale sulle infiltrazioni della mafia e della criminalità organizzata in Toscana.
"Le indagini della procura di Firenze e della Dda, che ipotizzano legami tra imprese, mondo politico e cosche della ‘Ndrangheta nella nostra regione - sottolineano i capigruppo Marco Stella (Fi), Elisa Montemagni (Lega) e Francesco Torselli (Fdi) - sono un campanello d’allarme. La Toscana deve sapere". E aggiunge Aldo Milone, responsabile Sicurezza di Forza Italia: "La Toscana non è più un’isola felice ormai da anni. Il rischio di infiltrazioni mafiose è ancora più rilevante a causa della pandemia".
Cresce la polemica anche nei confronti dell’assessora a Lavoro e Scuola Alessandra Nardini. "Scopriamo dalla stampa che, appena saputa della riconferma di Ledo Gori quale Capo di gabinetto, l’assessora Nardini si sarebbe immediata prodigata ad avvertire gli imprenditori e i politici del distretto conciario che sono attualmente indagati - sottolinea Torselli - Sarà la magistratura a scoprire se e chi sono gli assassini che hanno seppellito quintali di rifiuti tossici nella nostra Regione. Intanto la politica è chiamata a dare delle risposte ed anche l’assessora Nardini deve farlo per dissolvere ogni ombra sulla sua condotta". Nardini, ricorda Torselli "è anche una dei firmatari dell’emendamento salva-Aquarno che sarebbe stato scritto, sempre secondo il Gip, dall’avvocato dell’Associazione conciatori".