Vada, il mistero dell'imprenditore scomparso. Si indaga sulla sua vita

Di lui resta soltanto la barca, ritrovata senza nessuno a bordo

Pietro Fogliani

Pietro Fogliani

Vada (Livorno), 23 agosto 2018 - Nessuna traccia, né un indizio. Il destino di Pietro Fogliani, l’imprenditore 55enne di Sassuolo (Modena) scomparso nel nulla mentre era in navigazione con il suo quindici metri a vela Lulubelle, è un mistero che, forse, solo il mare potrà svelare. La sua barca si è arenata martedì pomeriggio a Vada (Livorno), dopo essere partita sabato dalla Spezia, dov’era abitualmente ormeggiata al Porto Lotti.

Tre giorni di navigazione lungo una ipotetica rotta di una cinquanta miglia nautiche in cui può essere successo di tutto. Da una tragedia a una manovra azzardata finita male, fino all’allontanamento volontario da parte dell’uomo. Insomma, un mistero al punto che nessuna pista viene esclusa e tutte vengono considerate plausibili dagli uomini della Capitaneria di Porto che cercano di far luce sulla vicenda dopo che la procura ha aperto un fascicolo e sequestrato barca e reperti. Gli investigatori hanno scavato a fondo nella vita privata di Fogliani in cerca di una traccia.

Velista esperto, appassionato di barche e motori (ha anche partecipato a una Parigi-Dakar), abituato a uscire in mare da solo anche per più di un giorno. Alla Spezia lo conoscono come un tipo riservato, amante del mare e degli sport estremi. A Sassuolo, invece, lo dipingono come un imprenditore dinamico e intraprendente, rampollo della famiglia della Ceramica Serra, l’azienda fondata dal padre Eusebio e venduta lo scorso anno alla multinazionale anglo-asutraliano Victoria Plc per 56 milioni di euro, di cui 36 liquidati subito. Una somma ingente, un vero patrimonio, ma che non avrebbe cambiato le abitudini e lo stile di vita dell’imprenditore.

Il quale, dopo il divorzio dalla moglie che gli ha dato due figli, negli ultimi tempi aveva una nuova relazione con una donna più giovane di lui. Su di lei, originaria della Russia, si sono concentrati gli interessi degli investigatori. Ma quando è stata interrogata non ha fornito molti elementi utili e aggiunto poc’altro a quanto aveva riferito l’ex moglie agli uomini della guardia costiera: l’imprenditore era solito andare per mare anche per giorni senza dare notizie. Quindi, nessuno si è allarmato più di tanto nel non sentirlo. Anche la situazione patrimoniale ed economica dell’imprenditore è stata passata al setaccio, ma non sarebbero emerse situazioni significativi o tali da far ipotizzare a una «fuga».

E quindi, punto e daccapo dalle poche cose certe di questa storia. Fogliani è arrivato sabato mattina alla Spezia con la sua auto, ma non è possibile sapere se era solo o in compagnia perché l’impianto di videosorveglianza installato all’ingresso del porticcioli riprende solo la targa. Ha fatto provviste (come confermato da uno scontrino trovato a bordo) ed è salpato, senza che nessuno lo vedesse, nel pomeriggio. Ha spento il gps (quindi non c’è una traccia del suo tragitto) e non ha fatto né chiamate né altre attività col cellulare, salvo un po’ di internet, ma prima di partire.

La Lulubelle è così sparita nel nulla, inghiottita nel blu del mare fino a quando non è riapparsa con andatura sghemba e il fiocco solo in parte issato di fronte alla spiaggia di Vada. Qui un gruppo di ragazzi l’ha avvistata e dato l’allarme. Una volta a bordo gli uomini della guardia costiera hanno trovato tutto in ordine, niente di sospetto salvo una salvagente legato a una cima finita attorcigliata all’elica.

Forse Fogliani si è fatto trasportare dalla barca in navigazione e ha perso il controllo finendo in mezzo al mare? Può darsi, come possono darsi tutte le altre ipotesi sui cui lavora la guardia costiera che, nel frattempo, continua a cercare l’uomo in mare e qualsiasi ipotesi per dipanare il mistero.