OLGA MUGNAINI
Cronaca

"Il turismo di massa ha snaturato Firenze. Solo le eccellenze ci potranno salvare"

Anche Cna entra nel dibattito e rilancia il modello della piccola impresa: "Spazi espositivi e di vendita nelle aree inutilizzate del centro"

Giacomo Cioni, presidente Cna Firenze (New Press Photo)

FIRENZE, 4 giugno 2021 - «Una rinascita che caldeggiamo da tempi pre Covid". Il presidente della Cna Firenze Metropoli, Giacomo Cioni, è ben felice del piano lanciato dall’assessore al commercio Federico Gianassi, per preparare la città a un nuovo stile, dove tutto, dal turismo ai negozi, passi da una riqualificazione e da una gestione più accorta, nel segno dell’identità fiorentina.  

Presidente Cioni, quali sono i punti di maggior condivisione?

"Bene gli affitti calmierati per far tornare il lavoro dei fiorentini, bene un piano per nuovi banchi e oculatezza nelle licenze di somministrazione. Ma non basta, perché il modello di turismo di massa dominante fino a un anno e mezzo, ha finito per snaturare Firenze. Crediamo infatti nel modello economico della bottega fondato sulla piccola impresa: l’unico in cui lo sviluppo economico rimane ben ancorato al territorio, crea occupazione, offre servizi e prodotti che lo valorizzano distinguendosi per peculiari materiali e competenze caratteristici, facendo economia reale".  

E quindi cosa chiedete?

"Cna torna a battere su una sua storica proposta: quella di reinventare aree inutilizzate con la creazione di uno spazio espositivo e di vendita permanente riservato agli artigiani fiorentini che lo occuperebbero con turnazioni, in modo che il meglio dell’artigianato locale possa trovarvi spazio".  

Ossia, la Casa delle Eccellenze?

"Esatto. L’esperienza fatta durante Milano Expo, all’interno dell’ex Tribunale di Piazza San Firenze fu un successo. Un esperimento che chiediamo da tempo di replicare in forma stabile in un’area centrale della città. L’ex tribunale, concesso al Museo Zeffirelli, sarebbe stato perfetto, ma i contenitori in centro non mancano. I vantaggi sarebbero multipli: recupero di un edificio inutilizzato, sostegno economico all’artigianato, ed anche entrate per Palazzo Vecchio visto che gli artigiani pagherebbero un affitto per i periodi di occupazione".  

L’ex Capitol allora sarebbe stato perfetto.

"Non voglio esprimermi su questa o quella metratura. Basta però che ne venga trovata una fra le tante a disposizione. La questione è semplice: il Comune ci deve dire come intende intersecare il turismo con l’artigianato artistico e i prodotti tipici. Certamente serve una sede capace di intercettare i flussi turistici".  

Secondo lei come si dovrebbe procedere?

"Come Cna rinnoviamo al Comune la nostra disponibilità per lavorare in tal senso, mettendo a disposizione il know-how maturato proprio durante l’esperimento di Milano Expo. Idem per quanto riguarda il progetto annunciato da Gianassi di vendita di souvenir di qualità sui banchi degli ambulanti. Noi sapremmo come fare".  

E cioè? In che modo?

"Mi riferisco ad “Artigianato for Fondini & Cassettai”, progetto sperimentale di Cna e dello stesso Comune che, nel 2019, ha portato sui banchi di 31 turni storici, 17 fondini e 14 cassettai, del centro, souvenir realizzati da alcuni dei più noti artigiani locali. Dalla chiave della città alla Cupola del Duomo trasformata in portauovo in maiolica, da orecchini a portagioie e mini-affreschi e così via: tutte opere di artigianato artistico di dimensioni ridotte, dal costo molto contenuto. E’ la dimostrazione che è possibile puntare sulla qualità dei prodotti per i mercati, tenendo insieme qualità e prezzo, grazie alla partnership tra artigianato e commercio".