Il Soroptimist Club Firenze Due celebra il trentennale con l’App dantesca per ipovedenti

La due giorni di celebrazioni, scandita da momenti culturali, ha visto la partecipazione al convegno di personalità e rappresentanti delle istituzioni

Un momento del convegno del Soroptimist

Un momento del convegno del Soroptimist

Firenze, 10 luglio 2021 - Il Soroptimist Club Firenze Due ha celebrato il 9 e 10 luglio il trentennale dalla sua fondazione, avvenuta il 4 maggio 1991 «Per l'occasione -spiega la presidente Gloria Giudizi– abbiamo pubblicato un libretto che ripercorre la nostra storia attraverso memorie delle socie fondatrici, ricordi delle Presidenti e delle socie che hanno ricoperto ruoli di spicco, focus su nostri service ripresi da altri Club: “Punte di spillo” per sensibilizzare alla violenza contro le donne, “L’aula di ascolto protetto” nel Palazzo di Giustizia, tre “Percorsi danteschi in città pensati per ipovedenti”, leggibili ed ascoltabili tramite smartphone e tablet».

Ad aprire le celebrazioni il convegno al Convento del Fuligno “L’associazionismo femminile: una storia di donne attive”, cui hanno partecipato oltre 23 Club da tutta Italia e da Nizza. «Il convegno -spiega Giudizi- mostra quanto le donne, nel momento in cui si uniscono siano in grado di fare non tanto per se stesse quanto per la società”.  “È stato organizzato questo convegno nel trentennale - ha spiegato la presidente Gloria Giudizi – proprio per mostrare la forza operativa delle donne nel momento in cui si associano, pronte ad agire in modo incisivo in società. Ecco quindi il titolo del convegno ‘L’associazionismo femminile: una storia di donne attive’. È intervenuta la vicesindaca del Comune di Firenze, Alessia Bettini che ha sottolineato l’importanza di rivedere i valori dopo la pandemia, e ci ha parlato del primo Festival della Gentilezza.  La Presidente nazionale del Soroptimist, Mariolina Coppola ha parlato, riguardo all’importanza delle politiche future, di far incrociare tre temi strategici: spazio pubblico delle donne, spazi urbani rigenerati, diritti per tutti che superino le differenze di genere. Occorre cioè ascoltare le donne che sono la metà della popolazione mondiale, che generano vita, energia, speranza: passare dalla parola all’azione, per un mondo che ancora oggi per molte donne è insostenibile. Hanno preso la parola per delle relazioni, Cristina Giachi, presidente della commissione cultura della Regione Toscana, che ha sottolineato quanto sia difficile affrontare temi di associazione femminile in modo tale da andare oltre gli stereotipi: eppure le donne sono una maggioranza non rappresentata e discriminata, e questo è un paradosso, perché di solito si discrimina una minoranza. Le donne sono sempre presenti ma come oggetto di visioni maschili. Ha sottolineato poi come la lingua sia fondamentale: l’importanza cioè di utilizzare termini maschili ma coniugati al femminile nel momento in cui ci sono cariche femminili, come ‘ministra’ e vicesindaca’ ad esempio. Giachi ha sottolineato poi come gli uomini giovani sono disorientati davanti a questa presa di coscienza femminile: non c’è stata una maturazione equivalente, occorre dunque, secondo lei, che donne lungimiranti lavorino con gli uomini su questi temi e si trovino ad occupare maggiormente la scena pubblica. È poi intervenuta la professoressa Annamaria Isastia (past Presidente Nazionale del SI d’Italia) che ha scritto un volume che attraversa i 100 anni del Soroptimist International, il titolo è: “Una rete di donne nel mondo, Soroptimist International, un secolo di storia 1921 – 2021’ . È partita parlando di come le prime donne erano delle eccellenze professionali, una cultura amplissima, donne cosmopolite negli anni ‘20-30, capaci di tessere una rete relazionale europea fortissima. Nel tempo, il numero delle donne è aumentato sempre di più: il Soroptimist è nato in America e si è esteso in tutto il mondo. C’è stata la volontà da un lato di unirsi per l’amicizia e per ‘fare’, per mettere cioè a disposizione di altre donne le proprie capacità professionali. Siamo una rete di professioniste, la volontà è di aiutare attraverso la nostra professionalità quante hanno bisogno. Isastia ha poi sottolineato quanto sia stata una storia di emancipazione, soprattutto per i club nati negli anni ’50-70, non nelle grandi città metropolitane ma in città più piccole: fare accettare agli uomini che le donne oltre a una vita lavorativa, avessero anche una vita associativa indipendente, non è stato facile. Ha sottolineato poi l’evoluzione e la maturazione di consapevolezza Soroptimista: donne che hanno lottato per far sì che le proprie competenze servissero ad altre, e ora si stanno unendo per formare dei progetti nazionali condivisi per agire in società. Un esempio è che, durante questa pandemia, la presidente nazionale Coppola ha sollecitato tutte ad aiutare una società malata di Covid: ci sono stati progetti e azioni per mettere le proprie disponibilità, anche economiche, a favore di medici, Croce Rossa, ospedali, rifugiati, e di chiunque ne avesse bisogno.  C’è stato poi l’intervento di Dianora Guicciardini su ‘Ispettrice delle infermiere volontarie. Il corpo delle infermiere volontarie della CRI: Dalla storia all’azione in tempo di Covid’. Guicciardini ha ripercorso la storia della Croce Rossa dalle origini, alle azioni in tempo di Covid. La prima vera scuola è stata nel 1908, e sono state delle signore antesignane nel fare un lavoro a contatto con dei corpi maschili: curavano gli ammalati, li fasciavano, li lavavano. Ultimo relatore è stato il professor Fabio Bertini (Coordinamento nazionale delle Associazioni risorgimentali) su ‘L’emancipazione delle donne attraverso istruzione e lavoro: un problema europeo dell’800’. Bertini ha mostrato l’emancipazione delle donne attraverso istruzione e lavoro in Europa nel 1800, sottolineando quanto istruzione e lavoro volessero dire un’indipendenza morale prima ancora che economica. Sono stati interventi applauditi a lungo, significativi e incisivi, apprezzati da tutte le Soroptimiste presenti,  tra cui una cinquantina da tutta Italia con tante cariche nazionali”.

La presidente Gloria Giudizi ha poi illustrato il service del trentennale: l’implementazione dell’App “Occhio della città intelligente”, pensata della professoressa Sandra Zecchi, presidente del Centro per la disabilità dell’Università di Firenze, con percorsi danteschi per ipovedenti scritti e letti da Gloria Giudizi. La Presidente Giudizi ha presentato l’App dantesca e il libro del Trentennale. “In occasione dei 700 anni dalla morte di Dante, in sintonia con l’etica Soroptimista che sottolinea l’importanza dell’accettazione e della diversità, il Club – ha detto Giudizi - ha implementato l’app che permette a non vedenti e ipovedenti, ma anche cittadini e turisti, di muoversi in modo autonomo in città con tre percorsi danteschi che descrivono, soprattutto per non vedenti e ipovedenti, e leggono, 16 punti di interesse legati alla vita di Dante e alla Commedia”. La presidente Giudizi ha poi presentato il libro edito per il trentennale dal titolo ‘Soroptimist International Club Firenze Due 1991-2021 Trentennale. Una storia in divenire’, un libro che ripercorre questi trent’anni attraverso i racconti delle fondatrici, delle presidenti e di quante socie hanno ruoli nazionali e internazionali, evidenziando i tanti progetti portati a termine in questi 30 anni a favore dell’avanzamento della condizione femminile ma anche a sostegno di quanti ne avessero necessità.  Al termine delle relazioni la visita al Cenacolo del Fuligno, guidata da Cristina Acidini. Le celebrazioni si sono concluse il 10 luglio con la visita alla Firenze di Dante guidata da Riccardo Bruscagli, professore emerito di Letteratura Italiana dell’università degli Studi di Firenze.

Maurizio Costanzo