Il 22 giugno 1983, giorno della scomparsa di Emanuela Orlandi

Le misteriose telefonate, i collegamenti con l’attentato al Papa, la scomparsa di un’altra ragazza giusto un mese prima: un giallo che è uno dei grandi misteri d’Italia

Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi

Firenze, 22 giugno 2022 - Erano le sette di sera del 22 giugno 1983 quando Emanuela Orlandi scomparve nel nulla. Era uscita dieci minuti prima dalla scuola di musica che frequentava a piazza Santa Apollinare, a Roma. Figlia a un messo della prefettura della Casa pontificia e cittadina vaticana, aveva quindici anni. Quello che all’inizio poteva apparire come la scomparsa di un’adolescente, assunse ben presto i contorni di un giallo, destinato a diventare uno dei grandi misteri d’Italia.

Il giorno della scomparsa

Al telefono aveva palato con la sorella maggiore di un lavoro di volantinaggio che le era stato offerto, poi incontrò un'amica e anche a lei chiese consiglio su quella proposta. L'amica l’accompagnò alla fermata dell'autobus che l'avrebbe portata a casa. Secondo la testimonianza di un vigile urbano, qui avrebbe parlato con un uomo alla guida di una Bmw nera sulla quale, forse, sarebbe salita.

Le misteriose telefonate

Il 25 giugno si apre una pista importante: la telefonata di un uomo, che si identifica come ''Pierluigi'' e parla un italiano senza inflessioni dialettali, racconta che la propria fidanzata avrebbe incontrato in Campo dei Fiori, due ragazze. Una delle due, che diceva di chiamarsi Barbara, vendeva cosmetici ed aveva con sé un flauto. Un amico le aveva consigliato di suonare in pubblico ma ''Barbara'' si vergognava dei suoi occhiali, che usava per suonare. Per la famiglia Orlandi , si apre uno spiraglio di speranza: Emanuela , infatti, si era sempre vergognata dei propri occhiali, e suonava il flauto. In una seconda telefonata, 3 ore più tardi, ''Pierluigi'' aggiunge un altro particolare significativo: gli occhiali della ragazza sono ''a goccia, per correggere l'astigmatismo''. Il giorno successivo una nuova telefonata.

 ''Pierluigi'' afferma di avere 16 anni, e di trovarsi in un ristorante di una località marina, insieme ai propri genitori, ed aggiunge che ''Barbara'' avrebbe dovuto suonare il flauto al matrimonio della sorella, ma non fornisce elementi per rintracciare la ragazza e rifiuta un appuntamento in Vaticano che lo zio di Emanuela gli chiede. Due giorni dopo, altra telefonata, altra persona. Mario, che sostiene di avere 35 anni, afferma di aver visto un uomo con due ragazze, che vendevano cosmetici. Una delle due ragazze dice di chiamarsi ''Barbara'' e di essere di Venezia. Potrebbe essere Emanuela? Pierluigi e Mario si conoscono?  Arriva una seconda telefonata di ''Mario'', il quale afferma che ''Barbara'' gli avrebbe raccontato di essere fuggita volontariamente da casa, cosa assolutamente poco plausibile secondo l'opinione dei genitori. I due telefonisti perdono quindi credibilità agli occhi dei genitori: si tratta forse di sciacalli? Mentono?

Collegamenti con l’attentato al Papa Polacco

È il 5 luglio quando nella sala stampa vaticana squilla un telefono. All'altro capo del telefono c'è un uomo, che parla con uno spiccato accento straniero (ribattezzato ''l'Amerikano''), e facendo riferimento alla scomparsa di Emanuela Orlandi , auspica l'intervento del pontefice, Giovanni Paolo II. Chiama in causa Mehmet Ali Agca, l'uomo che aveva sparato al Papa in Piazza San Pietro un paio di anni prima, chiedendo che sia liberato entro il 20 luglio. Afferma di tenere in ostaggio Emanuela Orlandi, sostenendo che molti altri elementi sono già stati forniti da altri componenti della sua organizzazione, Pierluigi e Mario, ed esige l'attivazione di una linea telefonica diretta con il Vaticano. Un'ora dopo, l'uomo chiama a casa Orlandi, e fa ascoltare ai genitori un nastro con una voce di ragazza, che potrebbe essere Emanuela. Ma la registrazione potrebbe essere stata precedente alla scomparsa della ragazza. Nei giorni successivi, l'uomo insiste perché Wojtyla si muova per la liberazione di Ali Agca entro il 20 luglio, ma il Papa non ha alcun potere sull'autorità giudiziaria italiana, da cui la liberazione del killer turco dipende.

Il 17 luglio, viene fatto ritrovare un nastro, in cui si conferma la richiesta di scambio con Agca, la richiesta di una linea telefonica diretta con monsignor Agostino Casaroli, segretario di stato pontificio, e si sente la voce di una ragazza che implora aiuto, dicendo di sentirsi male. Alcuni giorni più tardi, in un'altra telefonata, ''l'Amerikano'' chiederà' allo zio di Emanuela di rendere pubblico il messaggio contenuto sul nastro, e di informarsi presso monsignor Casaroli riguardo ad un precedente colloquio. In totale, le telefonate dell'Amerikano saranno 16, tutte da cabine telefoniche. Nonostante le richieste di vario tipo, e le presunte prove, l'uomo (che non sarà mai rintracciato) non apre alcuna reale pista da battere.

Un’altra ragazza scomparsa

A maggio era già scomparsa un'altra ragazza, Mirella Gregori, sempre di Roma e coetanea di Emanuela, e i due casi vengono quasi subito collegati. Mirella scomparve dopo aver detto alla madre che "aveva un appuntamento" al monumento al bersagliere di Porta Pia con un vecchio compagno di classe, che peraltro quel pomeriggio era impegnato altrove. Mirella Gregori, studentessa, figlia dei titolari di un bar di via Volturno, a Roma, non conosceva Emanuela Orlandi, nè le due ragazze avevano frequentazioni in comune. In questi termini, come di "una stessa cosa", ne parlò invece Ali Agca, l'attentatore del Papa, tuttavia non sono mai emersi elementi concreti che avvalorassero questa pista.

La banda della Magliana

Era stata tirata in ballo nella vicenda Orlandi anche la banda della Magliana dopo le dichiarazioni di Sabrina Minardi, compagna di Enrico De Pedis, uno dei capi della banda. Emanuela Orlandi sarebbe stata uccisa dopo essere stata tenuta prigioniera nei sotterranei di un palazzo vicino all'Ospedale San Camillo. Ma neanche su questa pista sono emerse prove concrete. Nulla di fatto neanche dopo le analisi svolte sulle ossa rinvenute nella cripta di Sant'Apollinare, a Roma, nella quale era stato seppellito De Pedis.

Negli anni la presenza di Emanuela Orlandi è stata segnalata in diverse località, ma le rivelazioni non sono mai risultate attendibili. La famiglia intanto va avanti, non si arrende, e continua giorno dopo giorno la sua battaglia per la verità.

Nasce oggi

Billy Wilder nato il 22 giugno 1906 a Sucha Beskidzka, Polonia. Naturalizzati statunitense, è  stato uno dei più noti registi, sceneggiatori e produttori cinematografici, autore di numerosi film di successo.

Maurizio Costanzo