LISA CIARDI
Cronaca

I segreti della Capella Sassetti: Giovanni Pico della Mirandola e la ‘Cabbalà’ cristiana

Sabato 20 febbraio l'ultimo appuntamento alla scoperta della 'Firenze insolita'

Mario Gesù Fantacci durante una visita alla Cappella

Firenze, 21 febbraio 2021 - Arte e magia. È intorno alla relazione tra questi due capisaldi che ruota la ricerca triennale di Mario Gesù Fantacci. Lo studio di natura iconologica si incentra su un ciclo di affreschi, capolavoro del Rinascimento fiorentino ad opera del Ghirlandaio: la cappella Sassetti nella basilica di Santa Trinita.

«Le novità di questa ricerca sono tante – spiega Fantacci - il punto di partenza è che il ciclo della cappella Sassetti viene strutturato secondo lo schema sefirotico dell’Albero della vita, alla base del sistema cabalistico ebraico: i quadri degli affreschi sono undici come undici sono le ipostasi divine (dieci più una invisibile), anche il loro posizionamento e le qualità corrispondenti vengono a riflettersi in ciascun quadro affrescato. In altre parole – spiega Mario Gesù – l’iconografia della cappella è stata pensata con gli stessi principi che si ritiene Dio abbia utilizzato per creare la vita e l'universo. Questi principi cabalistici, secondo la dottrina ebraica, sono stati tramandati da Dio a Mosè oralmente e hanno una forte valenza magica. Rispetto alla tradizione ebraica, tuttavia, vi è nel ciclo di affreschi una differenza di particolare importanza: a quella specifica ipostasi detta Malkùt, l’atteso messia degli ebrei, corrisponde, nel ciclo di affreschi della cappella, la tavola d’altare dell’Adorazione dei pastori, e fa riferimento quindi non al salvatore ebraico che deve venire ma al Cristo finalmente giunto. Pertanto il ciclo di affreschi è da considerarsi espressione, piuttosto che della ‘Cabbalà’ ebraica, di quella cristiana che trova la sua prima vera formulazione attraverso il filosofo Giovanni Pico della Mirandola».

Nel suo studio Fantacci giunge infatti a provare il coinvolgimento nel progetto iconografico del filosofo identificando il conte proprio in una figura del ciclo di affreschi, nel Miracolo davanti al sultano. «Pertanto – spiega Fantacci - se fino ad oggi si è creduto che la ‘Cabbalà’ cristiana fosse nata con le tesi che Pico compie e intende discutere a Roma nel 1486, con questa scoperta possiamo dire che la prima vera manifestazione della ‘Cabbalà’ cristiana si realizza, un anno prima di tali argomentazioni, con la cappella Sassetti nel 1485».

Ma per quale motivo una cappella gentilizia viene concepita in questo modo? «L’intento è magico propiziatorio – conclude Fantacci - per il verificarsi di un evento che si realizza di fatto 28 anni dopo». L'opera artistica, quindi, viene concepita come “auspicio” nella stessa misura in cui gli uomini del paleolitico disegnavano le scene di animali nelle caverne prima della battuta di caccia: la storia continua e si ripete…».

L’ultima visita con il progetto “Firenze insolita.. meglio con la guida!” promosso da Federagit e Comune di Firenze, si è svolta sabato 20 febbraio.