
PIERFRANCESCO DE ROBERTIS
Firenze, 16 marzo 2016 - Caro direttore, ho letto il vostro approfondimento sulle gite scolastiche e sull’obbligo che pare essere stato introdotto per gli insegnanti di «vigilare» sugli autisti degli autobus, sul fatto che siano sobri, che rispettino i turni alla guida e cose di questo tipo. Mi pare davvero troppo!
Daniele Petrecca, Arezzo
Caro Petrecca, credo che la circolare del Ministero della Pubblica Istruzione alla quale lei si riferisce sia profondamente sbagliata. Gli insegnanti non devono avere compiti che esulano dal loro bagaglio culturale e professionale, e certamente controllare anche solo empiricamente lo stato di salute del mezzo o del guidatore dell’autobus sono cose che non appartengono loro in nessun modo. I professori non possono verificare se i freni siano a posto o l’autista abbia bevuto troppo o riposato poco, come invece chiede il ministero. Il Miur dice che si tratta di «consigli», ma i consigli sono quelli che si danno al bar e non quelli che si elencano nero su bianco in un foglio di carta intestata del ministero. Già portare i ragazzi in gita è una responsabilità enorme, per niente retribuita se non con il viaggio gratis, se poi si carica l’insegnante di responsabilità francamente fuori luogo, nessun prof vorrà più accompagnare gli studenti.
Twitter @pierderobertis