Caso Floyd, manifestazioni anche in Toscana

A Firenze, Pisa e Viareggio

La manifestazione antrazzista a Firenze (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

La manifestazione antrazzista a Firenze (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 6 giugno 2020 - Un migliaio di manifestanti si e' inginocchiato alle 20.08 davanti al Consolato Usa di Firenze per protestare in silenzio per la morte di George Floyd. In silenzio per otto minuti, alla stessa ora e per lo stesso tempo in cui l'uomo è stato bloccato a terra dagli agenti. Un flash mob suggestivo, sul Lungarno fiorentino, che ha richiamato tantissime persone, molti giovani, in contemporanea con quanto avvenuto oggi in piazze di tutta Italia. La manifestazione è stata organizzata da Womens March Florence e dal gruppo di attivisti statunitensi residenti in Toscana, Indivisible TUScany. In piazza anche manifestanti di Potere al popolo. Davanti alla sede consolare di Firenze, i manifestanti hanno mostrato cartelli e hanno rilanciato gli slogan della protesta in corso negli Stati Uniti: "I can't breath" e "Black lives matter". Con il microfono aperto ai contributi di chi volesse parlare, in attesa delle 20.08, si sono alternati numerosi interventi di attivisti e singoli cittadini. Presente anche la consigliera comunale fiorentina di Sinistra Progetto Comune, Antonella Bundu, che ha sottolineato il problema del razzismo anche in Italia. "Prima di parlare di quanto avviene negli Usa - ha detto Bundu -, parliamo di quello che succede in Italia, il razzismo c'e', e i 'decreti sicurezza' di Salvini sono ancora li', decreti contro gli ultimi. Anche noi siamo qui per Floyd, ma guardiamo anche cosa succede qui da noi, e lavoriamo per questo".

Davanti al Consolato Usa, prima del flash mob, si e' fermata la manifestazione dei centri sociali e di Firenze Antifascista, organizzata in risposta a quella delle mascherine tricolori di CasaPound. I manifestanti si sono trattenuti brevemente davanti al cordone di polizia e si sono poi allontanati senza incidenti.

Ha parlato Guido Magherini, padre dell'ex calciatore Riccardo, morto a 40 anni a Firenze, in borgo San Frediano, mentre veniva fermato dai carabinieri. Il genitore ha ricordato la vicenda e l'assoluzione dei militari in Cassazione dopo due condanne, sentenza contro cui la famiglia Magherini ha fatto ricorso alla Corte europea per i diritti dell'uomo a Strasburgo. Episodio analogo anche quello ricordato dalla vedova del tunisino Arafet Arfaoui, morto a 31 anni il 16 gennaio 2019 in un negozio money transfer di Empoli mentre veniva bloccato da poliziotti. Ha invece richiamato nel suo intervento i valori dell'antifascismo Alessandro Orsetti, padre di Lorenzo, ucciso a 33 anni in combattimento il 18 marzo 2019 mentre militava da volontario tra le file dei curdi del Rojava contro l'Isis.

PISA - La manifestazione (QUI LE FOTO) è partita  da piazza XX Settembre, con il ritrovo organizzato dal movimento «Non una di meno» e dalla «Rete degli Studenti» che avrebbe dovuto tenere un evento simile oggi pomeriggio, stesso luogo e stessa ora. Gli universitari hanno poi deciso di confluire nella manifestazione di ieri «contro ogni razzismo» a sostegno del movimento Black Lives Matter. Diverse le testimonianze, alcune anche di migranti che hanno raccontato episodi di discriminazione di cui sarebbero stati protagonisti sul nostro territorio. E’ stato inoltre ricordato Idy Diene, il senegalese 54enne ucciso con un colpo di pistola un anno fa sul ponte Vespucci a Firenze. Poi, i 400 partecipanti, senza disordini (presenti le forze dell’ordine in borghese), indossando la mascherina come da appello degli organizzatori, ma non sempre distanziati, con striscioni e cartelli si sono spostati sul Ponte di Mezzo, chiuso al traffico. I manifestanti in ginocchio con il pugno alzato, dopo un minuto di silenzio, hanno urlato «non c’è pace senza giustizia». Intanto, il Comune di Pisa ha fatto cancellare la scritta comparsa sul Palazzo della Sapienza nei giorni scorsi «Che le fiamme di Minneapolis divampino in ogni luogo», in riferimento alle proteste negli Usa dopo il caso Floyd.

VIAREGGIO - Più di trecento persone hanno partecipato all’iniziativa organizzata da Viareggio Meticcia. Alle 18 in piazza Mazzini tutti in ginocchio per 8 minuti e 46 secondi (il tempo che è servito al poliziotto per soffocare con il suo ginocchio Floyd), una dimostrazione pacifica (CLICCA QUI PER LE FOTO), nel rispetto delle norme sanitarie, per scacciare lontano ogni forma di razzismo. «È un modo per chiedere giustizia – affermano gli organizzatori del flash-mob – non solo per George Floyd, ma per tutti quelli che, qui e altrove, vivono condizioni di oppressione, marginalizzazione, sfruttamento e precarietà fomentati e sostenuti da politiche razziste». Durante gli 8 minuti sono state lette alcune dichiarazioni degli attivisti che stanno guidando la protesta che sta incendiando gli Stati Uniti d’America. Tanti i giovani presenti all’iniziativa a cui hanno aderito anche molte associazioni del territorio, tra cui l’Anpi di Viareggio e Non una di meno. «Please, I can’t breath», sono state le ultime parole di George Floyd. Il diritto a respirare è diventato il motto di tutti quelli che nel mondo chiedono non solo giustizia, ma anche la fine di una società che si alimenta di diseguaglianze e conflitti sociali.