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Forestali sul piede di guerra: “Scioperiamo per il rinnovo dell’integrativo regionale”

E’ scaduto nel dicembre 2022. Domani sciopero e presidio in piazza Duomo. Quattrocento i forestali interessati

Firenze, 13 luglio 2023 – Sciopero e presidio in piazza Duomo, davanti alla Regione Toscana. Stavolta sul piedi di guerra sono i 400 forestali della nostra regione, che domani venerdì 14 luglio sciopereranno per otto ore. Ed organizzeranno un presidio al Duomo dalle 9,30 alle 12. 

A proclamare l’agitazione, per sollecitare il rinnovo del contratto integrativo regionale scaduto a dicembre 2022, “dopo mesi di trattative e il rimpallo di responsabilità sulle risorse necessarie al rinnovo”, sono state Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil della Toscana, al termine dell’attivo unitario dei delegati del settore forestale, svoltosi giorni fa.

Le organizzazioni sindacali hanno deciso di confermare lo sciopero dopo l’infruttuoso incontro avvenuto recentemente con il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.

“Dopo un anno di richieste di convocazione al presidente Giani, di innumerevoli contatti con Anci e con l’assessora alla forestazione Saccardi, il presidente Giani si è deciso a riceverci, con un preavviso di poche ore. Solo per rispetto dei lavoratori e delle lavoratrici che rappresentiamo, ci siamo resi disponibili ad un incontro convocato fuori tempo massimo – raccontano i sindacati – Unico scopo ed unico obiettivo era avere le garanzie reali a terminare questa inutile farsa sul reperimento delle risorse economiche per il rinnovo contrattuale tra Regione ed Anci a scapito degli operai forestali toscani. Purtroppo, pur aprendo alla strada da noi chiesta da tempo della costruzione dell'agenzia forestale regionale, non ci sono state date risposte positive sulla messa a disposizione delle risorse per il rinnovo del contratto in tempi brevi”.

E ancora: “Il contratto regionale non può e non deve essere ridotto ad un mero mercanteggio politico-economico tra Regione, Anci ed enti. Il contratto è un sacrosanto diritto dei lavoratori e non merce di scambio. Deve essere Anci a chiuderlo. Dal canto suo, Giani afferma che le cifre messe a disposizione in favore degli enti locali dalla Regione sono ampiamente sufficienti a coprire tutti i fabbisogni contrattuali, affermazione che riteniamo netta e chiara, negando di conseguenza un ulteriore impegno economico, pur restando la Regione, per impostazione istituzionale, responsabile della gestione della delega forestale. Con queste premesse è inevitabile confermare lo sciopero e la manifestazione”