STEFANO BROGIONI
Cronaca

Fondo per le stragi naziste, dal Padulivo agli altri massacri: c’è ancora tempo per la giustizia

L’avvocato Iacopo Casetti assiste molti eredi: "In Toscana nel 1944 ci furono 5.800 vittime delle rappresaglie. E’ stato prorogato a fine anno il termine per le richieste di risarcimento"

Una commemorazione dell'eccidio di Padulivo (Foto repertorio Germogli)

Una commemorazione dell'eccidio di Padulivo (Foto repertorio Germogli)

Firenze, 26 novembre 2023 – A Vicchio, nel luglio del 1944, per la morte di un tedesco in un’imboscata vennero giustiziate dai soldati nazisti quindici persone inermi prelevate a Padulivo. Tra loro alcuni ragazzi, una donna, e anche Aurelio Menicucci. Aveva 44 anni, e oggi, a quasi ottanta anni di distanza da quel tremendo eccidio, ricordato come uno tra i più efferati avvenuti tra Firenze e provincia nell’epoca del conflitto, la sua famiglia cerca giustizia.

Sono state le figlie, Roberta e Licia (recentemente deceduta), a chiedere al tribunale civile quei risarcimenti che non hanno mai avuto. E lo stesso sta facendo Carla Marretti, la nipote di Carlo Lotti, uno dei dodici caduti di Pratale, un’altra pesantissima strage avvenuta nella medesima estate della ritirata tedesca.

Assistiti dall’avvocato Iacopo Casetti, in loro favore giocano recentissime sentenze del tribunale di Firenze - una riguardante sempre una vittima di Pratale, Giuliano Lotti, l’altra il sacrificio di Egidio Gemignani, trucidato il 20 giugno 1944 a San Donato in Poggio sempre da mano nazista - e soprattutto il Fondo, istituito dal governo Draghi, che coprirà i risarcimenti per chi, dalla seconda guerra mondiale ad oggi, non ne ha mai ottenuti.

Il Decreto Legge 29 settembre 2023, numero 132, che sarà a breve convertito in legge, ha ampliato il termine per la presentazione delle domande al 31 dicembre di quest’anno: in pratica, dall’aprile del 2022, è lo Stato che copre i ristori dovuti a chi ha subìto le angherie dei soldati di Hitler.

"Abbiamo calcolato che in Toscana, nell’estate del 1944, la rappresaglia dei militari del terzo Reich ha fatto qualcosa come 5800 vittime - spiega l’avvocato Casetti - e non tutti i parenti o gli eredi sanno dell’esistenza di questo Fondo".

Le citazioni vengono inoltrate alla Germania tramite l’Avvocatura dello Stato. Ma proprio l’atteggiamento tenuto dall’Avvocatura ha sollevato perplessità. "In Parlamento continuerò a tenere la guardia molto alta, perché non tutti gli ostacoli sono stati rimossi, a cominciare da un atteggiamento dell’Avvocatura dello Stato che in più occasioni è risultato estremamente e sorprendentemente discutibile", dichiara Dario Parrini, senatore Pd e vicepresidente della commissione Affari costituzionali che più di ogni altro si è adoperato per questa battaglia.

Battaglia che riguarda anche chi ha perso un proprio caro nella stragi come quella del Padule di Fucecchio o di Cavriglia, o è rimasto vittima di deportazioni.

Sono stati "crimini contro l’umanità", ha recentemente stabilito la giudice Susanna Zanda, con una sentenza che ha dato concreto vigore alle istanze. E poco importa se un precedente accordo fra gli Stati esime la Germania a mettersi le mani in tasca. I riconoscimenti sono anche un modo di riconoscere una verità storica, che i protagonisti della Resistenza hanno fatto arrivare ai giorni nostri.

Alla fattoria di Padulivo, si legge nelle schede compilate dell’Anpi, avevano trovato rifugio circa 150 famiglie sfollate. Arrivarono i tedeschi forse perché messi a conoscenza del fatto che il proprietario della fattoria, Aldo Galardi, aveva saltuariamente aiutato le formazioni partigiane del Mugello. Avvertiti della presenza tedesca, i partigiani tesero un’imboscata in cui rimase ucciso un militare e un altro ferito. Questo scatenò una furiosa rappresaglia: la fattoria venne incendiata, decine di civili vennero arrestati, e quindici persone fucilate: oltre a Menicucci, morirono Pietro Bastianelli, Mario Bianchi, Valeriano Calzolai, Attilio Fibbi, Antonio Gabellini, Aldo Galardi, Maria Giudici, Lorenzo Gottardi, Annibale Landi, Giovacchino Parigi, Renato Poggiali, Nello Santoni, Ettore e Nello Zagli.