Ritorno in classe: "Dad al 50%, forziamo solo per i maturandi"

Alla conferenza Stato-Regioni Giani preferisce la via della pr udenza aprendo a un incremento graduale degli studenti a scuola Intanto si lavora per riorganizzare il trasporto pubblICO

Ritorno in classe

Ritorno in classe

FIRENZE, 21 Aprile 2021 -  Cautela sulla riapertura delle superiori al 100%. Benissimo proseguire con la Dad al 50%, ma pronti a salire al 60% degli studenti in classe qualora il governo decidesse in tal senso. In estrema sintesi si è espresso così il presidente della Regione Eugenio Giani in occasione della conferenza Stato-Regioni. La parola d’ordine è appunto cautela. E se proprio dovrà esser fatta una forzatura, meglio privilegiare i ragazzi che hanno l’esame di Maturità. In attesa della decisione finale, la Città metropolitana fiorentina è comunque al lavoro per "riprogettare il servizio pubblico per riportare in classe i ragazzi fino al 100%", fa sapere Francesco Casini, delegato alla mobilità per Palazzo Medici Riccardi. "La cosa migliore da fare sarebbe, nel caso, salire prima al 75% e poi eventualmente arrivare al 100 - prosegue Casini -. Certo, ci vogliono le risorse necessarie. E direttive precise sulla sicurezza".

È netto Massimo Milli, delegato Rsu per la Faisa Cisal: "Guai a fare passi falsi. La capienza dei mezzi deve restare al 50%. Non possiamo in alcun modo andare oltre. Se poi si vuol far tornare tutti i ragazzi in classe, allora bisogna trovare i soldi per raddoppiare i mezzi e gli autisti. La matematica non è un’opinione. Non possiamo rovinare l’ottimo lavoro svolto finora in termini di sicurezza". Intanto, da ieri mattina sono in campo anche gli studenti-tutor. "Levatevi la mascherina per fumare più in là, dove non c’è nessuno". "Ragazzi, state un po’ più distanti". Se il consiglio anti-assembramento arriva da un coetaneo, il messaggio arriva dritto al segno. Buona la prima per #Backtoschool, il progetto che coinvolge 200 studenti delle quarte e delle quinte superiori. Ieri mattina il via ufficiale all’Itis Meucci e all’Iis Galilei. L’iniziativa pilota nasce grazie ad un accordo tra Prefettura di Firenze, Ufficio scolastico provinciale e Città metropolitana e coinvolge otto istituti secondari di secondo grado del territorio. Per il momento gli ‘studenti-tutor’ saranno sul campo la mattina presto, col compito di ricordare ai compagni che entrano in classe il rispetto delle regole: mascherina correttamente indossata, rispetto delle distanze di sicurezza, niente assembramenti. In un secondo momento vigileranno anche al momento dell’uscita da scuola. Tra i ragazzi in prima linea, ecco Lorenzo Ghiglioni, 19 anni, del Galilei. "Ieri mattina ci siamo dati appuntamento in segreteria alle 7,40 per la consegna dei badge e delle pettorine da parte della Protezione civile - racconta il giovane -. Dopodiché ci siamo subito sparpagliati tra gli ingressi del nostro istituto. Onestamente non ho dovuto richiamare quasi nessuno, a parte due ragazze che per fumare si erano tolte la mascherina. Ho chiesto loro di spostarsi un po’ e l’hanno fatto subito. Si sono pure scusate dandomi del lei. Tra mascherina e pettorina, mi devono aver scambiato per un’altra persona". Lorenzo ha aderito subito al progetto "per sentirsi utile all’interno della comunità scolastica".

Ha alle spalle un corso di primo soccorso. E finita la scuola conta di entrare come volontario alla Misericordia. "In un momento come questo è ancora più importante dare una mano", non ha dubbi. In servizio anche Niccolò Fantucci, 18 anni: "Lì per lì mi sono sentito un po’ in soggezione. Conto di essere più sciolto nei prossimi giorni. Il progetto è interessante perchè rende protagonisti noi giovani. Il mio compito comunque è stato facile. Tutti gli studenti hanno rispettato le regole e, dunque, non ho dovuto rimproverare nessuno. Siamo tutti felici di essere rientrati a scuola al 50%. Per quanto mi riguarda, con la Dad mi sono trovato bene. Ma, certo, il contatto con gli altri coetanei mi è mancato molto".