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Firenze dedicherà un’area cani a Balto e Togo, gli eroi dell’epidemia

I due cani husky salvarono un’intera città in Alaska portando in slitta i medicinali in pieno inverno: la loro storia ispirò film e cartoni animati

Il cartone animato che racconta la storia dei cani eroi

Firenze, 4 giugno 2020 - Firenze dedicherà un’area cani a Balto e Togo, i cani eroi dell’epidemia di difterite in Alaska nel 1925. È quanto stabilisce una mozione approvata oggi all’unanimità dalla sesta commissione consiliare, Ambiente, vivibilità urbana, mobilità, su proposta del vicepresidente della commissione stessa Alessandro Draghi di Fratelli d’Italia.

 

“Si rende così omaggio ai cani e alla loro vicenda resa famosa da film e cartoni animati che hanno fatto appassionare e commuovere molti bambini e adulti – dichiara Draghi –. Un omaggio anche per i nostri amici animali domestici che hanno dovuto subire insieme a noi i mesi della quarantena. Una dedica non da ultimo anche ai cani impiegati nella protezione civile nelle aree devastate dalle sciagure naturali”. Balto e Togo sono stati due cani husky che nell’inverno del 1925 salvarono insieme ai loro padroni, la città di Nome in Alaska dall’epidemia di difterite che aveva colpito tutta la popolazione. È una storia dei cani più famosi e conosciuti del mondo intero, grazie anche a vari film e lungometraggi di animazione che nel tempo gli sono stati dedicati, tra i quali è facile ricordare il cartone animato uscito nel 1995. Nel gennaio del 1925, nella città di Nome, in Alaska, scoppiò una terribile epidemia di difterite: il 19 di quel mese morì la prima persona, un bambino di soli 2 anni, che presto si trovò a condividere la tragedia con numerose altre vittime. Nei giorni successivi le autorità si resero conto di ciò che stava succedendo: l’epidemia avrebbe sterminato la popolazione rapidamente, poiché la scorta di antitossina utile per curare la difterite era terminata ed il posto più vicino munito della sostanza era ad oltre 600 miglia di distanza. Data la posizione geografica della cittadina e il periodo dell’anno, praticamente ogni via per portare i medicinali era divenuta impraticabile: non esisteva un collegamento ferroviario; le navi non potevano attraccare per via degli iceberg numerosi e le forti raffiche di vento, le tempeste non consentivano agli aerei di avvicinarsi alla zona; quindi l’unico modo rimasto per far arrivare l’antitossina in tempo era ricorrere alle slitte trainate dai cani, comunemente utilizzate per recapitare la corrispondenza: fu così che partì la Corsa del Siero. La staffetta vide la partecipazione di ben 20 mute di cani da slitta, che riuscirono a percorrere le 600 miglia in circa 5 giorni: un vero record se si considera che per percorrere la stessa tratta i postini impiegavano circa 25 giorni. Durante il viaggio la temperatura media si aggirava intorno ai -40°. Ed è ancora più significativo che ciò avvenga in questo periodo segnato dall’emergenza Coronavirus, in cui il ruolo degli animali domestici è stato fondamentale nel portare sostegno, conforto e compagnia ai bambini, agli anziani e agli invalidi di molte famiglie fiorentine durante i mesi di quarantena e di ristrettezze di movimento. Attualmente in città esistono già aree cani intitolate a: Rin Tin Tin, Argo, Fido, Laika.

 

Maurizio Costanzo