Il corto girato a Firenze presentato al Festival del Cinema di Venezia

Roberto Farnesi l’11 settembre presenterà il corto girato a Firenze al ‘Salotto delle Celebrità’ del lido di Venezia

Roberto Farnesi e Giuseppe Ferlito durante le riprese del corto a Firenze

Roberto Farnesi e Giuseppe Ferlito durante le riprese del corto a Firenze

 

Firenze, 7 settembre 2021 - Si intitola ‘Vecchio mondo’ il cortometraggio, girato a Firenze, che racconta l’epoca Covid da un punto di vista inedito. Frutto di una nuova collaborazione tra il direttore della Scuola di Cinema Immagina, Giuseppe Ferlito, e l'amatissimo attore de “Il paradiso delle signore” Roberto Farnesi. Il cortometraggio nasce da un’idea proprio di Farnesi e affronta la questione della pandemia da un punto di vista controcorrente, attraverso la tematica sociale del conflitto inter generazionale, che la pandemia in questi lunghi mesi ha acuito. Protagonisti, al fianco di Farnesi, Enrica Pintore e Sergio Forconi.

Roberto Farnesi lo presenterà sabato 11 settembre, alle 12, in occasione del Festival del Cinema di Venezia presso il “Salotto delle Celebrità” alla Terrazza Davidia, Lungomare Guglielmo Marconi 22. "Il mio ruolo nel corto – spiega Roberto Farnesi - sarà quello di uno speaker radiofonico che racconta in diretta la protesta di alcuni teenager che rinfacciano ai loro nonni di aver rubato il loro futuro e consegnato un mondo inquinato, devastato, afflitto dalla crisi occupazionale, dove lavoro, progetti e pensione sono un miraggio. Adesso poi, per proteggerli, i ragazzi sentono il peso del privarsi della libertà di uscire. Un punto di vista, questo, che abbiamo deciso di affrontare perché esiste ed è, purtroppo, sfociato in alcuni episodi di cronaca inaccettabili e inconcepibili contro gli anziani e i più fragili".

Al centro delle storie che il regista Ferlito sceglie di raccontare: “C’è sempre l’uomo, inserito però nella società che diventa elemento narrativo, il coro, il contesto in cui muovono i personaggi. E da dove emergono contraddizioni e valori”. Il bello del cinema, spiega il regista, è che “è in grado di smuovere le coscienze, incidere in profondità. Per questo mi piacciono i temi sociali, che possiedono una valenza sociologica e antropologica”.

"In particolare - commenta il direttore della Scuola di Cinema Immagina, Giuseppe Ferlito - nel cortometraggio si indaga il declino della nostra società nel periodo segnato dal virus, in cui alcuni giovani, stanchi delle restrizioni, finiscono per affibbiare la responsabilità dei loro ‘sacrifici’ ai vecchi, colpevoli a lor parere di scelte scellerate negli anni ’60, che avrebbero portato alla distruzione dell’ecosistema. Roberto Farnesi, Enrica Pintore e Sergio Forconi, particolarmente sensibili alla tematica sociale trattata, vi hanno recitato gratuitamente. Un grazie sentito anche ai ragazzi della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, che hanno lavorato con me alla realizzazione delle riprese e del prodotto finale".

Maurizio Costanzo