
La sindaca di Empoli Brenda Barnini a colloquio con Agnese Pugliese
Empoli, 18 giugno 2023 – Regola numero uno: condividere. Cenare insieme, aiutarsi. Funziona così al condominio solidale Freedom. E’ partito da Empoli il primo progetto di sperimentazione pubblica di cohousing sociale in Toscana, dove la parola d’ordine è integrazione. Un modo innovativo per dare risposta alle criticità abitative delle categorie deboli, degli anziani soli, ma anche di giovani coppie, donne vittime di violenza, madri con figli, padri separati.
Nell’edificio dell’ex Sert (un tempo inagibile) in piazza XXIV Luglio si trovano una Smart Home, gestita dall’associazione Vorrei Prendere il Treno e destinata a persone con disabilità. E ci sono famiglie che ora imparano il senso stretto del coabitare sociale. L’età media degli abitanti è di 29 anni.
Il 62% ha meno di 35 anni, 6 i bambini sotto i 12 anni. Più una nuova arrivata. Il fiocco rosa è per Jamaima, nata a Empoli il mese scorso. Sta tra le braccia di mamma Olivia, originaria del Camerun. "Il giorno del travaglio mio marito era a lavoro: in sua assenza il vicinato è stato indispensabile. Mi sono sentita al sicuro. Qui siamo come una famiglia". Mediatrice culturale in maternità, Olivia ha preso le chiavi del suo appartamento tre mesi fa.
"A Firenze l’affitto era altissimo. Il contratto è di tre anni. Il valore aggiunto? Il cous cous di Sara". Che, come lei, è in maternità: arrivata dal Marocco 18 anni fa, a Empoli ha dato alla luce il suo bimbo che proprio durante l’inaugurazione, ha festeggiato il primo compleanno. "Finalmente una casa che posso chiamare mia, con arredi che non sanno di ospedale. E’ la mia opportunità di crescita. Trentaquattro anni è l’età giusta per sperimentare l’indipendenza".
Nell’appartamento domotico al primo piano, apre la porta Agnese Pugliese: 73 metri quadrati dedicati all’indipendenza di chi ancora non ha avuto modo di sperimentarla. La Smart Home è abitata dalla giovane disabile di Genova, affetta da spina bifida, che la costringe in carrozzina. "Per me il progetto finirà a marzo, ma mi metto alla prova. Devo riuscire a cavarmela da sola". I pensili della cucina si abbassano all’occorrenza: tramite una app con comandi digitali e vocali, Agnese gestisce le operazioni quotidiane come accendere le luci, aprire le finestre. Cofinanziato dalla Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa, con le risorse del Pnrr, il progetto pilota lascerà spazio ad altri candidati che potranno misurarsi in questa sfida. "Il tassello mancante? Cerco un impiego stabile - dice la giovane inquilina - E vorrei tornare a fare sport. A Genova giocavo a calcio. La divisa ce l’ho. Se ci fossero squadre pronte ad accogliermi, torno in campo volentieri".