Cyberpirati, un business da 230mila euro in un mese: 6 arresti

Scoperto e smantellato il sodalizio criminale

Operazione congiunta Polizia e Carabinieri

Operazione congiunta Polizia e Carabinieri

Perugia, 28 luglio 2022 -  Un gruppo di specialisti delle truffe informatiche, capaci di innescare un business di 230mila euro in un mese. Cyberpirati che riuscivano ancora a colpire con la tecnica del phishing titolari di conti correnti e di carte di credito per impossessarsi dei loro risparmi, ma anche mettere in piedi la documentazione necessaria, rigorosamente falsificata con estrema precisione, ad accedere a finanziamenti per l’acquisto, per esempio, di automobili, o per ottenere prestiti in contanti.

Il sodalizio criminale, dotato di molteplici utenze e apparati telefonici ed informatici, si avvaleva di numerosi gregari, di volta in volta reclutati con il ruolo di intermediari, per procedere all'incasso e alla ripartizione dei proventi economici derivanti dalle attività illecite poste in essere. Determinante e strategico era, all'interno dell'associazione, il ruolo proprio degli intermediari: a questi era deputato il compito di aprire i rapporti finanziari a loro nome sui quali venivano fatti confluire i proventi delle attività illecite che venivano messi successivamente a disposizione degli altri membri del gruppo.

Sempre agli intermediari era deputato il compito di sottoscrivere finanziamenti (con istituti di credito o finanziarie) poi destinati a rimanere insoluti atteso l'utilizzo anche di falsi documenti. L'attività, nel solo mese di maggio 2021, ha portato al gruppo criminale un illecito profitto di oltre euro 100 mila euro a cui si sono aggiunti circa 130 mila euro di proventi derivanti dalle cosiddette truffe ''finanziarie'' (acquisto di auto tramite finanziamenti e richieste prestiti).

La Procura della Repubblica ha ottenuto dal giudice per le indagini preliminari, delle ordinanze di custodia cautelare, di cui ne sono state eseguite 9: 3 in carcere, 3 ai domiciliari e 3 obblighi di presentazione all’autorità giudiziari.  Le indagini, che hanno richiesto una conoscenza tecnica nel settore dei reati informatici da parte degli investigatori di entrambe le Forze di Polizia, hanno consentito di ricostruire una molteplicità di episodi delittuosi utili a richiedere ed ottenere il provvedimento cautelare eseguito oggi.

L'acquisizione dei gravi indizi di colpevolezza è stato possibile anche grazie alla collaborazione di diversi Compartimenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni (Umbria-Veneto Campania-Sardegna) e ai diversi Comandi Stazione dell'Arma dei Carabinieri competenti sul territorio.