Il crowdfunding: quando la folla fa la differenza / VENTI DI INNOVAZIONE

Il nostro viaggio alla scoperta dell'economia digitale continua

Firenze, 28 luglio 2020 - Il vento che guida il nostro viaggio nel mondo dell'innovazione ci fa incontrare un altro protagonista, che venuto alla ribalta nella prima parte degli anni duemila, ha acquistato sempre più forza a partire dal 2013 quando è stata introdotta una normativa ad hoc nell'ordinamento italiano. Stiamo parlando del crowdfunding, letteralmente il finanziamento della folla, interpretato anche come finanziamento dal basso.

Come sempre, in questa rubrica cerchiamo di capire meglio come funziona e perché sta diventando sempre più rilevante anche in Italia. Mi faccio aiutare in questo missione da un documento della Commissione Europea che analizza nello specifico questo meccanismo di supporto all’innovazione.

Il crowdfunding è un modo di raccogliere risorse economiche per finanziare progetti e imprese attraverso piattaforme online. E’ usato per lo più da startup, da imprese in espansione o da singoli inventori per accedere a finanziamenti alternativi funzionali alla creazione di nuovi progetti, nuove startup o nuovi rami di azienda.

Oltre ad essere uno strumento finanziario alternativo, porta con sé un concetto fondamentale nel mondo dell'innovazione: la community, ovvero la possibilità di creare una vera e propria comunità di persone interessate a supportare il progetto presentato nella piattaforma.

La comunità, supportando economicamente - anche con piccole cifre - il progetto, ne sposa spesso la missione e ne segue l'evoluzione nel tempo, diventando una sorta di follower interessato al successo dell'iniziativa che ha contribuito a sostenere. Il crowdfunding, inoltre, è importante anche per testare il possibile “appeal” che la propria idea o il proprio progetto può avere sul mercato, ovvero per capire se la startup che presenta il progetto è pronta per ricevere donazioni da molti soggetti e scalare il mercato grazie alla capacità di persuasione e di comunicazione.

Realizzare campagne di crowdfunding è infatti molto complesse, in quanto in pochi minuti - con l’aiuto di video, infografiche e messaggi molto chiari e diretti - si deve convincere persone che non sanno niente di te a scommettere sulla tua idea.

Numerose, poi, sono le tipologie di finanziamento attraverso il crowdfunding attualmente esistenti: dal “Reward”, la semplice ricompensa per il sostenitore del progetto, alla donazione vera e propria - che si realizza nel momento in cui il donatore crede nel progetto e lo sostiene senza bisogno di qualcosa in cambio - all’Equity, in cui il donatore partecipando finanziariamente all’idea proposta ottiene in cambio la partecipazione finanziaria al capitale di rischio della startup o dell’azienda.

Infine, Lending, un sorta di erogazione di un prestito attraverso una piattaforma online; quest’ultimo diversamente dall’equity, consiste nel prestare denaro a persone o imprese a fronte del riconoscimento di un interesse e del rimborso del capitale. In ognuna di queste tipologie di finanziamento, la piattaforma di crowdfunding (gestita spesso da una startup) si ritaglia una percentuale per incrementare la platea dei propri sostenitori, quindi la community, e per seguire l’operazione economica in modo trasparente e sicuro. Ci vediamola prossima puntata, che la forza della folla sia con voi.

(Lapo Cecconi è Docente Master Digital Transformation dell'Università di Firenze e fondatore della startup Kinoa)