Covid Toscana, Gimbe: "Nella regione casi aumentati del 35% in sette giorni"

Si tratta della quarta settimana di aumento

Firenze, 7 luglio 2022 – Nell'ultima settimana, quella che va dal 29 giugno al 5 luglio, in Toscana i casi positivi sono aumentati di oltre il 35 per cento. A rilevarlo l'ultimo report di Gimbe riguardo all'andamento della pandemia. È la quarta settimana di aumento, con una percentuale sempre in crescita. Sotto la media nazionale sono i posti letto occupati da pazienti Covid in area medica (11,7%) mentre salgono sopra la media nazionale quelli in terapia intensiva: +4%.

Andamento per province

Sull'andamento della pandemia nella singole province, l'aumento più alto dei casi rispetto alla settimana precedente si registra a Siena (+47,1%), seguita da Lucca (+44,1%), Prato (+42,2%), Arezzo (+36,4%), Pistoia (+36%), Firenze (+35,4%), Livorno (+32,2%), Massa Carrara (+27,5%) e Pisa, ultima, con un +26,3 per cento.

Il 4,6% dei toscani con più di 5 anni non ha alcun vaccino

La percentuale di popolazione over 5 anni che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari in Toscana al 4,6 per cento, contro la media italiana che si attesta al 7,1 per cento. La popolazione con almeno cinque anni temporaneamente protetta in quanto guarita dal Covid da meno di 180 giorni è pari al 4,7 per cento. La popolazione over 5 anni che non ha ricevuto la terza dose di vaccino è pari a 12,7 per cento, contro una media italiana dell'11,4 per cento, a cui va aggiunta la popolazione over 5 anni guarita da meno di 120 giorni, che non può ricevere la terza dose nell'immediato, pari al 5,2 per cento. Il tasso di copertura vaccinale con quarta dose delle persone immunocompromesse è del 61,9 per cento, in Italia del 44,2 per cento. Over 80, ospiti Rsa e fragili fascia 60-79 con quarta dose sono il 23,9 per cento. La media italiana, in questo caso, si ferma al 23,9 per cento. Infine, i bambini tra i 5 e gli 11 anni che hanno completato il ciclo vaccinale sono il 38,1 per cento (media Italia 34,9%), quelli con solo una dose sono il 3,8 per cento (3,3% media italiana).