Toscana ancora gialla fino al 6 febbraio. Vaccinazioni: c’è il nuovo cronoprogramma

Indice Rt stabile: la regione non cambia colore per la quarta settimana di fila. Dosi in ritardo, così l’organizzazione nelle province

Prevenzione con i tamponi nelle scuole toscane (New Press Photo

Prevenzione con i tamponi nelle scuole toscane (New Press Photo

Firenze, 27 gennaio 2021 - Tra frenate e ripartenze, ieri in Toscana è arrivata la nuova fornitura di vaccini Pfizer, 29.250 dosi che consentiranno di continuare a effettuare i richiami e di riaprire (tra una settimana) le prenotazioni per i sanitari e gli ospiti delle Rsa. Si comincia a guardare al futuro, anche se, per ora, a breve termine. Dal calcolo ufficioso dell’indice di contagio (della settimana 7-13 gennaio, quella che sarà presa in esame nel monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute), la Toscana dovrebbe assicurarsi la zona gialla anche per la prossima settimanadal 31 gennaio al 6 febbraio – grazie a un Rt medio di 0,95 (limite inferiore 0,90 e limite superiore 1), alla diminuzione della pressione sulle strutture sanitarie e al tracciamento del 100% dei nuovi casi. Per l’ufficializzazione bisognerà aspettare le parole del ministro (se lo sarà ancora) Roberto Speranza, venerdì.

Intanto la struttura commissariale guidata da Arcuri ha consegnato alla Regione il nuovo cronoprogramma con le previsioni di rifornimenti settimanali di vaccini Pfizer e Moderna per il mese di febbraio: si tratta di 149.110 dosi (108.810 Pfizer, 40.300 Moderna) alle quali aggiungere le 29.250 arrivate ieri e quelle in distribuzione nella prima settimana di febbraio (circa 30mila) per le quali si sta aspettando la ripartizione destinazione da parte di Pfizer. In tutto le dosi in arrivo consentiranno di completare la fase 1 con le 190.135 iniezioni che mancano (55.835 richiami e 67.150 vaccinazioni complete).

Ma quando partirà la fase 2, quella che prevede il primo ampliamento della campagna alla popolazione più fragile? L’architrave che sorregge il piano della Toscana è pronto, certo c’è ancora da costruire molto. Grossolanamente: i grandi centri (alcuni già individuati, come il Mandela Forum a Firenze, i poli fieristici di Arezzo, Carrara e Firenze, la cittadella della salute di Campo di Marte a Lucca) dove saranno somministrati i vaccini saranno selezionati dalle Asl, anche su proposta dei Comuni, e poi sottoposti al vaglio della Regione. In base all’ampiezza dei luoghi si devono prevedere e costituire le squadre di vaccinatori: si aspetta l’arrivo del primo contingente di personale da parte delle agenzie interinali selezionate dalla struttura di Arcuri, in tutto dovrebbero essere poco meno di mille professionisti tra medici, infermieri e assistenti sanitari destinati alla Toscana. E, soprattutto, sono necessarie certezze sui rifornimenti di vaccini. «Noi ci stiamo organizzando per affrontare le prossime fasi ma serve chiarezza sulle forniture per poter programmare al meglio", spiega l’assessore regionale alla Salute, Simone Bezzini.

Su quando partirà la seconda fase molto dipende da AstraZeneca che attende l’autorizzazione di Ema e se saranno indicati vincoli per l’età dei riceventi, visto che il vaccino inglese non è stato testato sugli over 55. In base alle previsioni di taglio della fornitura alla Toscana dovrebbero arrivare a partire dal 15 febbraio 138mila dosi per immunizzare 69mila toscani. Assoluta priorità agli ultraottan tenni. Ma se a loro quel vaccino non si potrà fare, bisognerà modificare strategia.