Ci siamo: il controllo di vicinato ora è legale

Dopo mesi arriva l’ok dal Ministero per istituzionalizzare l’esperienza dei cittadini-sentinelle. Aderiscono tutti i Comuni della provincia

Controllo di vicinato

Controllo di vicinato

Prato, 22 novembre 2019 - Il controllo di vicinato ora è ’legale’. Finalmente il ministero dell’Interno ha dato la sua risposta alla Prefettura di Prato che, su richiesta dei sindaci della provincia (con Biffoni in prima fila), avevano chiesto di poter istituzionalizzare i gruppi di cittadini che si offrono come sentinelle qualificate dei propri quartieri. E il ministero – dopo mesi di attesa – ha detto «sì». La ratifica del progetto avverrà lunedì mattina quando il prefetto Rosalba Scialla, i sindaci dei sette comuni della provincia, i rappresentati delle forze dell’ordine e delle istituzioni firmeranno il protocollo di intesa per dare ordine e ufficialità ai gruppi di cittadini nati a macchia di leopardo e in maniera spontanea da un paio di anni a questa parte.

«La richiesta è partita proprio da me prima dell’estate – spiega il sindaco Matteo Biffoni – dopo aver ricevuto la visita di alcuni cittadini, accompagnati da Giovanni Mosca, che mi chiedevano di poter istituzionalizzare il controllo di vicinato. A quel punto ho sottoposto una bozza di progetto al prefetto che prima di poterla firmare ha dovuto attendere il via libera dal ministero. Finalmente la risposta è arrivata. Adesso dovremo organizzare il tutto per dargli un senso e un ordine».

Secondo il sindaco, il progetto rappresenta un’opportunità da sfruttare, un modo di innalzare il livello di percezione dei cittadini e di non lasciare tutto alla spontaneità del singolo. «Il progetto deve essere realizzato per bene – aggiunge Biffoni – in modo che l’impegno delle persone sia utile, che nessuno sia esposto a rischi e che non sia appesantito il lavoro delle forze dell’ordine che saranno parte attiva dell’iniziativa». Se efino a ora bastava creare un gruppo Whatsapp mettendosi d’accordo fra vicini di casa per segnalare eventuale presenze sospette o scambiarsi informazioni, adesso i partecipanti al controllo di vicinato ’legalizzato’ dovranno essere riconosciuti dalle istituzioni. I partecipanti dei gruppi dovranno quindi rendersi riconoscibili presso la prefettura o il Comune lasciando i propri dati. Ma come sarà possibile comunicare un evento di pericolo? Chi farà cosa? Sono alcuni degli aspetti su cui il progetto di controllo di vicinato riconosciuto metterà ordine ratificando i compiti di ciascuno.

Ogni gruppo avrà un referente che avrà contatti e rapporti privilegiati con le forze dell’ordine attraverso un indirizzo e-mail dedicato. Sarà questa persona a essere incaricata dal gruppo a filtrare eventuali segnalazioni o informazioni alle forze di polizia in quanto persona qualificata e conosciuta dagli operatori. Nel progetto sono incluse le campagne informative e pubblicitarie in quartieri e paesi, e l’installazione di cartellonistica nelle zone ’sorvegliate’ dai cittadini-sentinella con i simboli riconosciuti a livello nazionale. Fino a ora i cartelli potevano essere affissi solo dentro i condomini. «In questo modo diamo una sorta di ‘formalità’ a quello che esisteva già – aggiunge il sindaco di Prato – A loro volta gli operatori di polizia sapranno come gestire le eventuali informazioni. Vedremo se questa esperienza funzionerà o meno. Male non farà, anzi credo che sarà funzionale soprattutto nei paesi».

Biffoni pensa di nominare un coordinatore dei gruppi come referente del Comune e per questo ruolo individuato in Giovanni Mosca. A fare da apripista al controllo di vicinato, due anni fa, era stato proprio Mosca, punto di riferimento della frazione di Maliseti, che a fine 2017 inaugurò il primo gruppo Whatsapp della città. Dalla sua esperienza sono nati altri quattro gruppi in altrettante zone di Prato (Castellina, Iolo, Querce e Tavola). Quello che finora era un progetto basato esclusivamente sulla buona volontà dei cittadini, ora fa un passo avanti grazie al riconoscimento arrivato dal Viminale. © RIPRODUZIONE RISERVATA