
Calcio storico
Firenze, 18 febbraio 2015 - TRADIZIONE, storia e spettacolo nella magica rievocazione della «Partita dell’Assedio» di calcio storico che si è svolta ieri nello splendido scenario di piazza Santa Croce diventata campo di gioco con sabbia, fieno e paglia a delimitare il campo, struttura per le cacce e un numerosissimo e festoso pubblico a sostenere l’evento.
Protagoniste le ‘Vecchie Glorie’ con tutto il corteo del calcio storico fiorentino mobilitato per questo avvenimento straordinario. Sono scesi in campo: 54 calcianti, due capitani, due alfieri, quattro spugnaioli, nella classica sfida Bianchi contro Verdi come vuole la tradizione bella, combattuta, maschia. Prima della partita la sfilata dell’imponente Corteo della Repubblica.
«I VERI vincitori – afferma Uberto Bini, uno dei promotori dell’evento – sono stati Firenze e i fiorentini che sono accorsi numerosi in piazza Santa Croce a rivedere il calcio storico con le famiglie». Erano presenti le massime autorità della città con in testa il sindaco Dario Nardella, il presidente del calcio storico Michele Pierguidi e Luciano Artusi personaggio fondamentale per questo avvenimento. Da ricordare che il 17 febbraio 1530 piazza Santa Croce divenne teatro di una delle più importanti sfide lanciate dalla Repubblica Fiorentina all’imperatore Carlo V, quando la popolazione assediata da molti mesi dalle truppe imperiali, si cimentò in una partita di calcio, dando l’impressione di non considerare l’esercito dell’Impero e scrivendo sui muri: ‘Poveri, ma liberi’. Per questa occasione, i calcianti delle Vecchie Glorie sono scesi in campo ribattezzati con i nomi di personaggi fiorentini dell’epoca suddivisi nelle due squadre.
«E’ stata la partita dell’orgoglio dei fiorentini – spiega Michele Pierguidi – e la festa di Firenze. La partita di ieri è il primo atto del 2015 del Calcio Storico, una stagione decisiva per tutto il movimento».
L’evento è stato promosso dal Comune di Firenze insieme all’Associazione 50 minuti e al Calcio Storico Fiorentino.
Francesco Querusti