LUIGI CAROPPO
Cronaca

Toscana, bus pubblici a guida francese. Svolta storica, gestore unico dal 1 novembre

Le aziende locali cedono i beni ad "At" entro agosto. Nasce la super azienda: 2.500 mezzi e 5.300 dipendenti. C’è il biglietto unico

Biglietto dell'autobus (New Press Photo)

Firenze, 11 agosto 2021 - Dopo la tramvia di Firenze, i francesi di Ratp si prendono la guida anche del trasporto pubblico locale su gomma di tutta la Toscana. Dal primo novembre bus urbani (29 Comuni) ed extraurbani (che coprono la totalità dei 273 Comuni toscani) saranno in mano al gestore unico: Autolinee Toscane. Una svolta storica dopo oltre cinque anni di battaglie amministrative tra "At", società vincitrice della gara, unica in tutta Italia voluta dal presidente della Regione Enrico Rossi durante il doppio mandato 2010-2020, e Mobit, il raggruppamento delle società locali come Ataf, Cap, Tiemme, Ctt nord. Quindi, dopo la definitiva sentenza del Consiglio di Stato, ci siamo: entro fine agosto si concluderà il passaggio di beni mobili e immobili, poi Autolinee toscane entrerà, probabilmente, nella cabina di regia del tpl toscano, da osservatore privilegiato, in vista della riapertura delle scuole. Dal primo novembre motori accesi. Fino ad allora il servizio di tpl continuerà ad essere svolto da One scarl, il consorzio che riunisce tutte le primarie società di trasporto pubblico locale toscane. La delibera che scandisce i tempi di avvio del nuovo servizio ha avuto il via libera della giunta regionale.  

Autolinee Toscane sarà una maxi società: un parco mezzi da 2.500 bus e pullman di cui 2.150 ogni giorno sulle strade. "Porteremo elevata tecnologia e migliore qualità del servizio" ha sempre ripetuto il presidente di "At", Bruno Lombardi. I francesi avranno alle loro dipendenze 5.300 lavoratori, tutti coloro che sono passati dalle società locali di trasporto ad "At". Il contratto non cambierà, compresi gli accordi integrativi. Solo in una seconda fase si aprirà la contrattazione collettiva all’interno di Autolinee Toscane. Secondo il piano di servizio "At" dovrà coprire 100 milioni di chilometri l’anno per undici anni a partire dal novembre prossimo. Secondo gli accordi linee ritenute marginali e deboli potranno essere cedute alla gestione delle società di tpl sul territorio (ad esempio in Lunigiana, in Maremma, in Casentino o in Mugello per fare degli esempi). «Confidiamo – sottolinea l’assessore regionale Stefano Baccelli - in un’ordinata fase di transizione con particolare attenzione ai delicati passaggi inerenti il trasferimento del personale e auspichiamo che il nuovo contratto permetta di avviare tutti gli investimenti al fine di qualificare al massimo il servizio". Tra le novità il biglietto e l’abbonamento unico sia per tratte urbane che extraurbane.  

Sarà invece compito degli attuali gestori, conclude Baccelli, "organizzare, con il coordinamento della Regione, dei Prefetti e delle Province, la cruciale fase della ripresa dell’anno scolastico e siamo sicuri che la ’squadra’ sarà di nuovo all’altezza dell’impegno". La questione tpl è stata anche al centro della battaglia politica della scorsa campagna elettorale per le Regionali. Eugenio Giani (poi governatore) si è ritrovato la ’patata’ bollente in eredità visto che la gara per il gestore unico è stato un cavallo di battaglia di Rossi. Non tutto il Pd è stato compatto sulla scelta della Regione. Il centrodestra attaccò: "Servizi svenduti ai francesi". Ora la partita è chiusa sperando che per i passeggeri (pendolari, studenti e lavoratori) ci sia davvero la svolta.