Bullismo al femminile, su Internet il fenomeno si può anche denunciare

Oltre ai video nei quali 'si celebrano' le gesta delle bulle, ce ne sono altri che stimolano la riflessione

Firenze, 17 maggio 2022 - Aggressioni verbali e fisiche tra baby gang sono purtroppo all'ordine del giorno. L'ultimo fatto di cronaca appena 24 ore fa quando una 15enne, insieme a quattro coetanee, sul Lungarno del Tempio, a Firenze, è stata presa a calci e pugni da una ragazza di qualche anno più grande, dopo una serie di intimidazioni verbali. Stessa situazione a Perugia dove, nei giorni scorsi, una 14enne è stata aggredita da un gruppo di coetanee.

Ad aprile, invece, la procura dei minori di Firenze aveva disposto perquisizioni domiciliari e personali nei confronti di dieci ragazzine di Siena, tutte fra i 14 e i 15 anni, indagate a vario titolo per atti persecutori, lesioni, minacce, pubblicazione e diffusione di materiale violento. Le vittime di questa baby gang al femminile sono finite anche sui social dove le bulle hanno fatto girare un video dall'inequivocabile titolo "Baby Gang" per vantarsi delle "gesta" compiute.

Ma i social e internet si possono (e si devono) utilizzare anche per denunciare il fenomeno del bullismo. Come nel caso dei video "La bella bulla", ovvero il bullismo senza buonismo, uscito nel novembre 2018 ma sempre molto attuale, come indicano le ricerche su Internet e le visualizzazioni (oltre 12milioni). A cantare sono i ragazzi del "Piccolo Coro Tab", coro dell'associazione culturale "Teatro Antonio Belloni" di Barlassina, piccolo comune della provincia di Monza e Brianza in Lombardia. Il testo è stato scritto da Mario Gardini (già autore di tanti successi dello "Zecchino d'Oro"), mentre la musica è opera di un altro autore zecchiniano Lodovico Saccol. La solista e protagonista del video è Chiara, una ragazza di 12 anni, che veste i panni della bella “bulla” che si prende gioco dei compagni di scuola.

A differenza di altre canzoni sull'argomento, qui la protagonista è una bambina, per sottolineare come il bullismo al femminile spesso viene sottovalutato o poco analizzato. Secondo gli esperti, però, le "bulle" risultano essere, sotto un profilo numerico, tante quanti i “bulli” e sotto un profilo pedagogico, anche più crudeli e dannose. "Ma la vera differenza tra il brano del Piccolo Coro Tab e quelli che l’hanno preceduto è l’assoluta mancanza di un’assoluzione finale - secondo lo stesso autore del testo -. La ragazzina è di indole crudele. Trae piacere nel mettere i compagni in soggezione e nel toccare i punti dolenti di ciascuno di loro. Ma, anziché essere combattuta o ostracizzata, viene spesso idolatrata da una corte di bambini privi di personalità che traggono la propria forza all’interno del gruppo dal potere che solo lei emana". Un testo più reale e oggettivo, una canzone e un video che fanno riflettere.