Livorno, blitz dei carabinieri nelle case occupate

L’irruzione all’alba per identificare gli inquilini. Una situazione complicata, ci sono anche undici minori e due persone invalide

Una delle famiglie che abita negli immobili ex Cassa di Risparmio in via Borra

Una delle famiglie che abita negli immobili ex Cassa di Risparmio in via Borra

Livorno, 10 febbraio 2020 - Brusco risveglio nella mattina di lunedì alle 6.30 per le famiglie che che vivono all’interno delle abitazioni occupate ex Cassa di Risparmi in via Borra 23. "Una decina di carabinieri ha fatto irruzione. Hanno identificato tutti gli occupanti e hanno mappato l’intero stabile. Dopodiché passate due ore se ne sono andati".

Ad annunciarlo è il sindacato inquilini Asia Usb. "Gli alloggi di via Borra - spiega il sindacato - dove vivono tutte famiglie in difficoltà, sfrattate, con anziani e minori, furono occupati il 14 luglio 2016". All’epoca tutto lo stabile era disabitato da un paio anni.

"Per tale ragione sei famiglie decisero di occupare gli appartamentilasciati sfitti ex Cassa di Risparmi di Livorno, - ricorda il sindacato - acquistati poi dalla Lodigiana Bipielle Real Estate di Fiorani e successivamente acquisiti, dopo un ulteriore passaggio, da alcune società domiciliate a Panama tra cui la famosa Mizar finita nell’inchiesta del pm Forleo che portò all’arresto di diverse personalità anche in Toscana".

Sempre il sindacato Asia Usb è convinto che "l’ordine per il blitz sia partito dalla proprietà dell’immobile con il chiaro intento di riappropriarsene, magari facendo pagare il costo sociale dello sgombero a tutta la collettività". Dopodiché il sindacato lancia il suo monito. "Non sarà semplice per la proprietà degli alloggi di via Borra riprenderseli".

Negli alloggi ex Cassa di Risparmi in via Borra abitano adesso 11 minori, due persone invalide e una terza ora in ospedale. In tutto però si contano 27 persone suddivise in sette famiglie che hanno fatto domanda per l’emergenza abitativa. Dal 2016 le famiglie si sono mano a mano succedute perché hanno avuto l’assegnazione di alloggi per l’emergenza abitativa per cui c’è stato ricambio tra gli occupanti a dimostrazione che l’emergenza sfratti in città è ancora viva.

L’assessore al sociale del Comune Andrea Raspanti dichiara: "Non sono a conoscenza di questi fatti. Li apprendo ora (ieri, ndr) dai cronisti. Mi meraviglia una iniziativa del genere perché non ne è stato parlano in sede di Comitato per l’ordine pubblico che si è tenuto la scorsa settimana".

Intanto dal 23 gennaio è operativa la cabina di regia in Prefettura per studiare lo sgombero della Torre della Cigna. La questione sarà discussa in consiglio comunale giovedì. La Torre come noto, occupata ancora da 110 persone, appartiene alla società San Teodoro che vuole sia sgomberata. La cabina di regia ha tre mesi per decidere come procedere come prevede di decreto sicurezza Salvini. Lo scorso luglio il Tribunale emise l’ordinanza di sgombero. Il Comune, allarmato per le conseguenze di una esecuzione forzata di massa, ha invocato l’aiuto della Prefettura e del Tribunale per rinviare il provvedimento per avere il tempo di affrontare "questa emergenza sociale - così l’hanno definita il sindaco Salvetti e l’assessore Raspanti - di non facile soluzione".

Monica Dolciotti