Biotestamento, aperto il primo ambulatorio a Firenze dove scegliere le cure future

È all’ospedale di Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri, l’Ordine dei medici: “Importante traguardo etico e deontologico”

Assistenza alle persone fragili (immagine di repertorio)

Assistenza alle persone fragili (immagine di repertorio)

Bagno a Ripoli (Firenze), 12 aprile 2021 – Come fare e depositare il testamento biologico? Quali cure future scegliere in caso di malattia? All'ospedale di Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri c'è il primo ambulatorio fiorentino dove i cittadini e i pazienti possono rivolgersi per avere risposte e consigli per esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari: da qualche giorno è attivo in via sperimentale il servizio per la raccolta delle disposizioni anticipate di trattamento (Dat, o “testamento biologico”) e la stesura dei piani condivisi di cura (Pcc): è formato da un team multiprofessionale e multidisciplinare, composto da uno psicologo clinico esperto in bioetica, un nefrologo esperto in bioetica e problematiche di fine vita, un palliativista e un infermiere, più eventuali altre figure professionali, mediche e non mediche.

Il servizio, il primo della Azienda Usl Toscana Centro, è accolto con plauso dall'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze. “Dopo la legge 219 del 2017 (la cosiddetta legge sul biotestamento), la nostra commissione etica si è attivata per sensibilizzare le persone a dare le loro  disposizioni anticipate di trattamento e a fare i piani condivisi di cura, e questo ambulatorio è il primo frutto di quell'intenso lavoro” commenta Pietro Dattolo, presidente dell'Ordine. “E' un traguardo importante dal punto di vista etico e deontologico”.

L'ambulatorio è aperto attualmente una volta al mese, il venerdì mattina, dalle 9 alle 12 (per prenotazioni: [email protected]), ma l'idea è di estendere progressivamente l'apertura. Il primo giorno ci sono stati quattro utenti (gli appuntamenti durano circa un'ora): uno per depositare il testamento biologico, tre per fare piani condivisi di cura.  Da medici e infermieri i cittadini maggiorenni, capaci di intende e volere, ricevono adeguate informazioni mediche per poter esprimere, attraverso le Dat, in previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, dare il consenso o il rifiuto rispetto agli accertamenti diagnostici, a scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, nominare un fiduciario. Chi è già affetto da una patologia può avvalersi invece della Pianificazione condivisa delle cure, un percorso che permette, insieme al medico e all’infermiere, di riflettere, esprimere e documentare le preferenze e le scelte per le cure future.

 

Maurizio Costanzo