"Bimbo disabile per colpa dei medici". Risarcimento record per i genitori

Alla mamma non venne praticato il cesareo. Un milione di euro alla famiglia

Medici(Foto archivio)

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Firenze, 27 settembre 2019 - Un maledetto errore in sala parto ha sconvolto la vita di una famiglia. Se quel giorno i medici fossero intervenuti con un taglio cesareo, probabilmente adesso il loro bambino vivrebbe la sua vita, come tutti i coetanei. Invece, a causa dei gravissimi danni neurologici riportati al momento della nascita, il piccolo non cammina autonomamente. Per muoversi, ha bisogno di una carrozzina elettrica. Il momento più atteso e più bello si è tramutato in un tunnel di dolore per una coppia, la cui vita è stata stravolta da un giorno all’altro. Anche se niente potrà restituire loro la felicità di veder crescere un figlio sano, in sede civile è stata resa giustizia a questi genitori, che hanno ottenuto un risarcimento da un milione di euro in seguito al procedimento intentato contro l’Asl 10. I fatti: era il maggio di 10 anni fa quando Irene (nome di fantasia, ndr.) andò all’ospedale di San Giovanni di Dio per partorire al termine di una tranquilla gravidanza. Arrivata in ospedale, come fa sapere l’avvocato Francesco Cecconi, socio dello studio legale Pezzano, Soldaini & Partener’s di Firenze ed esperto di cause di responsabilità medica, “nonostante alcuni tracciati evidenziassero una sofferenza fetale, i medici decisero di attendere la nascita tramite parto naturale, invece che procedere con un taglio cesareo di urgenza”. Una decisione, continua il legale, che si è rivelata “fatale” per il nascituro il quale, in assenza di ossigeno, è andato in asfissia. “Tutto questo ha determinato una ipossia celebrale con conseguente gravissimo danno neurologico nel piccino”, riferisce Cecconi. Il bambino ha un’invalidità permanente pari all’80%, oltre ad una invalidità civile del 100%. “Durante la procedura - fa sapere l’avvocato, - è stata disposta una consulenza tecnica d’ufficio che ha evidenziato l’errore dei sanitari nella valutazione di alcuni tracciati effettuati alcune ore prima del travaglio. Ed è stato appurato che il danno cerebrale è per un quarto imputabile all’errore medico”. “Una piccolissima vittoria - commenta il papà del bambino -. Nessuna cifra renderà mai normale la vita di nostro figlio. Siamo soddisfatti perché è stata riconosciuta una condotta negligente da parte dell’ospedale. Ma la nostra vita rimane complicatissima. Niente è normale per noi”.