"Sentimenti, economia e territori. La bellezza è una forza trasversale"

Il presidente della Toscana Giani si confronta a Montemarcello con il suo collega ligure Toti

Sinergia di natura e storia sorvolando San Gimignano tra colline e torri

Sinergia di natura e storia sorvolando San Gimignano tra colline e torri

Firenze, 24 settembre 2021 - Presidente Giani, la Toscana è simbolo di bellezza nel mondo. Dai nostri tesori del territorio possiamo ripartire per dare slancio alla ripresa post pandemia come dice il suo collega governatore Toti? "Ne sono convinto anch’io. In questi ultimi due anni l’esperienza del virus ha aperto un vuoto nelle relazioni con le persone e con i luoghi; c’è bisogno di riempirli concedendosi di ripartire dalle emozioni più forti e vive. L’impatto con la bellezza unica di un territorio come il nostro può rappresentare il giusto punto di partenza per ogni percorso di rinascita personale. Tantissimi turisti italiani e stranieri già quest’estate sono tornati e sono convinto che questo flusso è destinato a crescere: la Toscana è un’ottima cura per gli strascichi lasciati nell’animo di ognuno dalla pandemia. E certamente la bellezza è un valore intorno a cui può ruotare anche una nuova stagione della nostra vita civile. Purché si sappia prendersene cura. Questo offre una grande chance al turismo, ma direi a tutta la nostra economia. La bellezza è un investimento trasversale a ogni segmento della nostra economia. Per questo tutti i settori possono beneficiarne. È il segno distintivo di un’intera regione che ha voglia di rimettersi in marcia". Lei è stato il primo a parlare della necessità di valorizzare il concetto di Toscana diffusa, dal piccolo borgo alla città d’arte, dalla località della costa all’entroterra montano. Tutti coinvolti, tutti meritano attenzione. Solo così una regione cresce insieme? "Chi viene in Toscana sa di non compiere una sola esperienza di vacanza, ma di poterne vivere cento. Può trovare il mare, e a pochi chilometri la montagna, la città d’arte e a breve distanza un paesaggio rurale unico... La nostra è una terra di sorprendenti e multiformi espressioni artistiche, storiche, culturali, naturali. Ci sono cento, mille dimensioni diverse che sono tenute insieme dallo spirito e dall’inventiva toscana: non avrebbe alcun senso dividerle, anzi dobbiamo tenerle insieme il più possibile. È vero che abbiamo delle punte di diamante nelle nostre città d’arte, ma la nostra qualità nasce anche da una quantità impressionante di tesori erroneamente considerati minori, che devono essere recuperati e portati al centro dell’attenzione per diventare a loro volta volano di sviluppo". Un esempio di nuove strategie di valorizzazione. "Di recente, grazie al bando ‘Città murate’ abbiamo assegnato 6 milioni di euro in tre anni a 36 Comuni toscani che hanno presentato progetti qualitativamente eccellenti per il recupero di palazzi storici, cinte murarie, opere architettoniche di pregio che senza un intervento mirato rischiano il degrado. L’intento di questo bando è riguadagnare spazi di bellezza, nuovi spazi da cui ogni cittadino può attingere un’emozione di bellezza per ciò che la Toscana offre grazie alla sua storia e alla sua cultura. ‘Città murate’ rappresenta quindi uno dei principali obiettivi del mio mandato amministrativo, cioè tutelare, valorizzare e rendere ancora più bella e apprezzata nel mondo quella che chiamo ‘Toscana diffusa’". La cassaforte dell’arte è in Toscana. Lei ha appoggiato fin da subito l’iniziativa degli Uffizi diffusi lanciata dal direttore della Galleria Eike Schmidt. Le istituzioni possono collaborare allora. "Assolutamente sì. Abbiamo un tesoro inestimabile rinchiuso nei depositi e portarlo alla luce è quasi un dovere civico oltreché una chance unica per tante realtà del territorio. Quella cassaforte aperta e fruibile sarà l’emblema di ciò che si può fare creando sinergie tra le istituzioni". Lei è nato in un piccolo comune di grandi tradizioni e ha vissuto sempre a Firenze. Come conciliare le esigenze di realtà diverse per non far sentire nessuno orfano di attenzioni? Le infrastrutture viarie e digitali sono fondamentali. "Da molti anni la Toscana è al centro di grandi progetti viari per attenuare il deficit infrastrutturale sia nei collegamenti interni che in quelli nazionali. Questo percorso va sostenuto e alimentato. Nel frattempo però la virtualità ci è giunta in soccorso. Tanti piccoli paesi, che difficilmente avrebbero potuto colmare le loro distanze anche con una rete viaria migliore, oggi stanno annullando le distanze grazie a Internet. È in corso un intervento per la banda larga che coinvolgerà 531mila immobili, tra privati e imprese, per una spesa di circa 160 milioni di euro. Entro il 2022 tutta la Toscana sarà coperta dalla rete ultra veloce. La rete virtuale creerà un’unica cittadinanza digitale valorizzando le realtà più marginali. E’ un modo per promuovere la nostra bellezza". Pensa che con la cultura si fanno anche soldi o che la cultura deve essere un valore da condividere da 0 a 100 anni indipendentemente dai bilanci? "La cultura ci rende migliori, ci allarga gli orizzonti, ci fa stare bene. Crea quindi tutti i presupposti per realizzare rendimenti anche in termini economici. Ma questi ultimi non ne sono l’obiettivo, ma la conseguenza, pressoché inevitabile".