
l corteo storico per la Beata Giovanna (Tommaso Germogli / Fotocronache Germogli)
Firenze, 2 aprile 2018 - Grande successo nel giorno di Pasquetta per la festa in onore della Beata Giovanna, patrona di Signa. Dopo l’apertura dell’urna con le spoglie della Beata, avvenuta domenica, oggi la manifestazione è entrata nel clou, complice anche la bellissima giornata di sole.
La mattinata è iniziata con l’arrivo alla pieve di San Giovanni dei ciuchini del popolo di San Miniato, cavalcati come tradizione da alcuni bambini. Poi, la partenza del Corteo storico di Signa, con tantissimi figuranti in costume, accompagnati quest’anno da quelli del Gruppo storico dei Castelli di Lastra e Malmantile, dai Falconieri fiorentini di Malmantile e dalla Compagnia delle Torri dell’associazione “Le arti in gioco” di Casellina. Come tradizione, i figuranti hanno percorso al ritmo dei tamburini e delle chiarine le principali strade del paese, passando da via Roma e dal parco della villa di San Lorenzo, aperto al pubblico ogni anno in questa occasione.
Tante anche le autorità civili e religiose presenti: il pievano don Alessandro Tucci con gli altri sacerdoti della parrocchia, il sindaco Alberto Cristianini, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, l’assessore fiorentino Stefano Giorgetti, vari componenti della giunta signese, il sindaco di Poggio a Caiano Marco Martini e i rappresentanti dei comuni di Scandicci, Lastra a Signa, Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Carmignano. A fine mattinata quindi, l’arrivo del corteo in piazza Cavour, con gli omaggi alla Beata, l’esibizione di sbandieratori e i balli davanti alla pieve. Infine, il saluto dell’assessore Giampiero Fossi e la benedizione del popolo dal terrazzino della chiesa.
Domani, martedì 3 aprile, “Giorno di Beatino”, la festa proseguirà con la benedizione dei bambini (dalle ore 17.30 circa in pieve) e quindi (ore 21.30) con la Santa Messa concelebrata dai sacerdoti del vicariato, prima della chiusura dell’urna con le spoglie della Beata.
La Beata Giovanna nacque, secondo la tradizione, nel 1266, da una famiglia contadina. Dopo aver trascorso l’infanzia come pastorella, ancora giovanissima decise di dedicarsi alla preghiera e all’eremitaggio, entrando in un romitorio nella zona della Costa, dove si trova l’attuale Chiesa del Beatino. Qui, sempre secondo la tradizione, morì nel 1307. A lei sono attribuiti numerosi miracoli e la devozione nei suoi confronti è cresciuta nei secoli, richiamando ogni anno tanti fedeli non solo da Signa ma anche da buona parte della provincia fiorentina.