L’urlo disperato di Soldini: "Il mare assorbe calore. Trombe d’aria prevedibili"

"Con l’acqua più acida è difficilissimo lo sviluppo della vita, e se viene a mancare il livello primario della catena alimentare, il mare muore"

Massa Carrara, 20 agosto 2022 - "La lotta al cambiamento climatico non è più solo una sfida culturale. E’ politica. Bisogna cambiare modello di sviluppo, il nostro modo di produrre, consumare, viaggiare, le abitudini. Per salvare il pianeta". Un grido quello di Giovanni Soldini, simbolo della vela e "partigiano" della natura. Mentre aspetta che gli esperti facciano una diagnosi dei danni al suo trimarano, il mitico Maserati Multi70 lanciato in aria e poi scaraventato a terra dalla bufera di giovedì, alza il tono di quel grido. "Il Mediterraneo non ce la fa più - dice – rischiamo di ritrovarci in un enorme mar morto. Sul trimarano abbiamo installato una centralina che misura la percentuale di Co2, la temperatura e la salinità del mare. Siamo a 500 parti per milione di Co2, molto più che nell’atmosfera, una quantità pazzesca. Con l’acqua più acida è difficilissimo lo sviluppo della vita, e se viene a mancare il livello primario della catena alimentare, il mare muore".

Il trimarano Maserati di Soldini distrutto dal maltempo
Il trimarano Maserati di Soldini distrutto dal maltempo

Cosa sta succedendo?

"Il mare ha assorbito tantissimo calore, siamo arrivati a una temperatura di 28-29 gradi, 5 in più della media. E con il mare così caldo eventi come l’ultimo, di tipo tropicale, sono la norma".

Che fare?

"Smettere di bruciare idrocarburi e puntare sulle fonti rinnovabili. La politica non può non capire che è il tema centrale. Bisogna riempire di impianti eolici, soprattutto in mare dove rendono molto di più. A Taranto ci sono voluti 15 anni per fare un parco eolico. E’ una stupidaggine clamorosa".