Autolinee Toscane,"Pronti a investire 580 milioni in 11 anni. Più efficienza e semplicità"

L’amministratore delegato di Autolinee Toscane: "Il vantaggio del gestore unico si farà evidente: stessi standard e biglietti validi ovunque"

L’amministratore delegato di Autolinee Toscane, Lugaa

L’amministratore delegato di Autolinee Toscane, Lugaa

Siena, 31 ottobre 2021 - Jean Luc Laugaa, ad di Autolinee Toscane, ha concluso il suo tour diplomatico con i sindaci dei capoluoghi e i presidenti delle province. E si prepara al d-Day per la gestione del trasporto pubblico toscano, partendo dai soldi spesi e da quelli che saranno investiti. "Abbiamo ricomprato tutti i beni dei passati gestori, 2.668 autobus e 42 immobili, spendendo 223 milioni di euro. Investiremo 357 milioni nei prossimi anni, 306 per l’acquisto di 2.100 bus per far scendere l’età media a 7-8 anni, 51 milioni in tecnologie. Un totale di 580 milioni di euro in 11 anni, sforzo sostenuto dall’azionista unico Ratp".

Qual è la missione di Autolinee Toscane? "Vogliamo industrializzare il trasporto pubblico toscano. Dare uno standard uniforme a un servizio finora gestito da 14 società diverse. Dalla contabilità all’ingegneria dei turni, dal design al ticketing, uniformeremo il servizio per far crescere il livello di competenza. Vogliamo sfruttare la capacità artigianale dei passati gestori, prenderne l’essenza e trasformarla in servizio industriale". Cosa accadrà domani per chi sale su un bus in Toscana? "Il nostro auspicio è che non accada nulla, che non si accorga che qualcosa è cambiato. Non aspettatevi rivoluzioni col botto, il nostro piano è tenere un profilo basso e offrire agli utenti il 2 novembre lo stesso servizio che hanno avuto il 29 ottobre". Quando si accorgeranno del cambiamento i toscani? "Il nostro obiettivo è settembre 2022. Lavoreremo da novembre ad agosto per arrivare alle novità nei servizi. La partenza non è facile, abbiamo dovuto sostituire 150 autobus che non funzionavano. Abbiamo provato a farli arrivare da Parigi, ma ci voleva troppo tempo. Così li abbiamo noleggiati dalle aziende locali e abbiamo anticipato i programmi di acquisto. Volevamo comprare 200 nuovi autobus in due anni, li compreremo tutti in un solo anno. I primi 14 già ora". Qual è la vostra strategia verso i dipendenti? "Ci sono obblighi contrattuali legati alla gara. Noi li abbiamo presi tutti, sono 5.164 dipendenti. Hanno grandi capacità, vogliamo valorizzare le competenze dando continuità al loro lavoro. Abbiamo creato tre dipartimenti, Nord, Centro e Sud, divisi poi per sedi operative nelle province, ognuna con un responsabile. Non abbiamo inventato nulla, ma è la prova che vogliamo essere vicini alle località. Cresceremo insieme, per far maturare competenze industriali da un servizio finora artigianale". Mancano gli utenti nel suo quadro, i milioni di toscani che salgono sugli autobus. . "Siamo partiti con un sistema di vendite più semplice possibile, tre tipi di biglietto, urbano capoluogo (1,50 euro), urbano maggiore (1,20) e extraurbano. L’abbonamento si fa on line, chi vuole farsi aiutare va in biglietteria con la tessera sanitaria. Il vantaggio di un gestore unico è che il biglietto di Siena vale a Firenze o Lucca. Per gli stranieri un passo avanti importante". Non cambierete le livree e i logo sui bus? "Avremo un approccio soft. Per ora uscirà solo Autolinee Toscane ’siamo in movimento’. Quando dimostreremo capacità professionale, allestiremo gli autobus con le nostre livree. Non mi chieda colori o logo, per ora sono segreti. Diventeranno pubblici quando avremo la certezza che i toscani hanno capito il cambio di gestione del trasporto". Ha una scadenza in mente? "Penso a primavera 2023 gireranno autobus con il brand" Avrete una flotta elettrica? "E’ un altro tema. In 11 anni il trasporto pubblico cambierà. Noi finiremo nel 2032, ci saranno criteri diversi di autobus, li affronteremo con la Regione e i Comuni". Vorrebbe francesizzare la Toscana o toscanizzare Ratp? "Autolinee Toscane è una società toscana, non è importante chi sia l’azionista. La nostra missione è alzare il livello del trasporto pubblico a quello del marchio Toscana, che ha una forza impareggiabile nel mondo. Non più un trasporto spot per ogni provincia, ma un servizio toscano come essenza".