Elettra Gullè
Cronaca

Scuola, nuovo contratto: “Un positivo passo in avanti. Ora lavoriamo per la stabilizzazione dei precari”

Per la Toscana, il miglioramento contrattuale riguarda circa 80mila lavoratori, tra personale docente e non docente

Un'aula scolastica

Firenze, 15 luglio 2023 - Aumenti fino a 190 euro, maggiori tutele per i precari, introduzione del lavoro agile e certificazione dei docenti tutor e orientatori. Questi i punti principali del nuovo contratto scolastico firmato dalle organizzazioni sindacali, ad eccezione della Uil che ha evidenziato dubbi e lacune.

Di “primo passo fondamentale per il miglioramento delle condizioni di lavoro in un settore cruciale per la crescita del Paese” ha parlato il ministro Valditara. Per la Toscana, il miglioramento contrattuale riguarda circa 80mila lavoratori, tra personale docente e non docente.

“Un positivo passo in avanti - dice Pasquale Cuomo, segretario regionale Cgil scuola -. Penso che, viste le condizioni date, si sia fatto un buon lavoro. Rimangono però dei problemi per gli enti pubblici di ricerca che non dipendono dal Miur, per i quali il governo non ha stanziato fondi. Dovrebbero arrivare con la legge di bilancio”.

“E’ stata una giornata importante - le parole di Claudio Gaudio, segretario provinciale Cisl e membro della segreteria regionale -. Finalmente si danno diritti anche al personale precario, che adesso potrà godere di tre giorni di permesso retribuito per motivi familiari e personali. Insomma, c’è più attenzione verso i precari, oltre ad una rivalutazione della attività aggiuntive, con un nuovo inquadramento del personale Ata più rispondente alle esigenze delle scuole. Come Cisl siamo molto soddisfatti della chiusura della trattativa, durata diversi mesi: era importante stabilizzare le condizioni economiche e puntualizzare alcuni aspetti normativi. Qualcuno poi ci aveva accusato di non aver fatto abbastanza per aumentare l’indennità dei Dsga. Noi siamo favorevoli, ma questo non deve andare a scapito di altre figure. Adesso, la prossima battaglia sarà la stabilizzazione dei precari”.

Soddisfatto anche Fabio Mancini dello Snals: “Una buona notizia, anche se ci sono ancora degli aspetti da affinare. Tra questi, c’è il nodo del coordinatore di classe, figura fondamentale adesso non riconosciuta contrattualmente”.

Il contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto dell'istruzione e della ricerca coinvolge in tutto oltre un milione di dipendenti e prevede aumenti salariali medi mensili di 124 euro per i docenti e di 190 euro per i direttori dei servizi generali e amministrativi. Riconosciuta, dicevamo, al personale precario docente e Ata una maggiore tutela, consentendo la fruizione di tre giorni remunerati di permesso per motivi personali o familiari. A ciò si aggiunge anche un incremento del 10% delle retribuzioni delle ore aggiuntive per i docenti. Attenzione anche verso il personale Ata, con un riordino delle aree in modo da offrire opportunità di sviluppo professionale a una platea di circa 182 mila dipendenti.