Così Atlantia ha aiutato le donne fuggite dall'Ucraina: "Tante storie di coraggio"

Le parole di Maria Sole Aliotta, che ha realizzato il progetto insieme a tanti colleghi

Maria Sole Aliotta di Atlantia

Maria Sole Aliotta di Atlantia

Firenze, 26 novembre 2022 - Il progetto di Atlantia per aiutare le donne travolte dalla tragedia della guerra si è concretizzato con un luogo per accogliere madri e bambini rifugiati a Roma dall'Ucraina. Ne parla Maria Sole Aliotta, di Atlantia. "Abbiamo parlato con le onlus chiedendo se le donne avrebbero voluto passare l'estate romana in un nostro summer camp per offrire un periodo di svago. Abbiamo dunque accompagnato questa comunità fatta di circa 1200 profughi per tutta l'estate". 

Aliotta racconta le tante storie di guerra: "La prima che mi viene da narrare è chi ci siamo trovati di fronte. Quando si parla di solidarietà si parla di fragilità anche fisica. L'indigenza, la povertà, il non avere abiti. Ci siamo trovati davanti donne molto forti che avevano un lavoro, aziende, un tenore di vita medio alto. Abbiamo visto donne preparate e dovevamo capire come aiutarle. Nel giro di una notte sono scappate da un conflitto, svegliate dalle sirene. Alcune di loro aspettavano un bambino, alcune con dei bimbi affetti da malattie importanti. Nella tragedia ci sono le piccole tragedie in cui la donna diventa eroe".

Il loro terrore "è non poter ricongiungersi ai parenti. Hanno perso tutto, hanno perso la sicurezza di una casa. Sono salite su un bus, salutando il marito e non sapendo se lo avrebbero rivisto". Come si aiutano queste donne a non perdere la speranza? "Stando vicino a loro, far sapere che qui, volendo, c'è una opportunità. Alcune mediatrici culturali hanno insegnato loro l'italiano anche per scrivere un curriculum e cercare lavoro. Provare insomma a dare una conitnuità".