REDAZIONE CRONACA

Appalti per la pulizia delle scuole: 264 donne hanno perso il posto di lavoro in Toscana

Lo denunciano i sindacati come effetto dell'esclusione dall'internalizzazione che ha permesso a 567 loro colleghe di essere invece assunte dalla Regione

Pulizia in una scuola

Firenze, 20 maggio 2020 - In Toscana 264 lavoratrici degli appalti delle pulizie nelle scuole sono rimaste senza lavoro perché escluse dall'internalizzazione che ha permesso a 567 loro colleghe di essere invece assunte dalla Regione.

A dirlo sono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil della Toscana che hanno incontrato in videoconferenza la Regione, l'Ufficio scolastico regionale e la Dussmann service, capofila dell'appalto regionale pulizie e sorveglianza nelle scuole. L'incontro, spiega una nota, era stato sollecitato dai sindacati per denunciare nuovamente il caso delle 264 lavoratrici escluse dal processo di internalizzazione.

I sindacati, spiega una nota, «nell'evidenziare che la vertenza rimane purtroppo insoluta e che rischia di lasciare senza lavoro e reddito un elevato numero di lavoratrici, hanno chiesto alla Regione e all'Usr di impegnarsi per evidenziare al ministero dell'Istruzione la necessità di adottare nuove disposizioni per prevedere la reinternalizzazione delle lavoratrici rimaste escluse e, a fronte della maggiore necessità di pulizia e sanificazione delle scuole a causa dell'emergenza Covid, la definizione da parte del Miur di nuove attività di pulizia e sanificazione, che devono vedere impegnate le lavoratrici in oggetto. Inoltre, a fronte della proroga degli ammortizzatori sociali, Dussmann procederà nella proroga anche per queste lavoratrici del Fondo di integrazione salariale che proseguirà dal 9 maggio alla sospensione della prevista attività scolastica, per poi riprendere a settembre». Inoltre, sottolineano ancora i sindacati, «la Regione Toscana si è impegnata a prevedere un costante confronto, per capire come procederanno le fasi della mobilità nazionale del comparto scuola e valutare i possibili campi di intervento».