Lo hanno soffocato: anziano ucciso per i soldi

Livorno, agghiacciante esito delle indagini sulla morte di un 94enne nella sua abitazione

I carabinieri e, nel riquadro, la vittima

I carabinieri e, nel riquadro, la vittima

Livorno, 5 settembre 2021 - Ucciso per poche centinaia di euro. I carabinieri di Livorno stanno indagando sulla morte di un uomo di 94 anni che inizialmente sembrava da attribuirsi a un malore. Ma poi sono emerse una serie di incongruenze che hanno fatto aprire alla Procura un fascicolo con l’omicidio come ipotesi di reato. Arrestati un uomo e una donna. La vittima, Nazzario Degl’Innocenti, (conosciuto come Nazzario Cerrai) abitava in via Garibaldi. In un pomeriggio di fine agosto ha aperto la porta alla coppia. L’anziano conosceva bene la donna: era stata la sua badante e anche dopo aver cessato il lavoro era rimasta un’amicizia, quindi il 94enne si fidava di lei.

E proprio quell’amica avrebbe poi fatto entrare il convivente. Con una scusa hanno distratto l’anziano e hanno approfittato dell’occasione per il furto degli oggetti in oro e di alcune centinaia di euro in contanti, nascosti in un posto che solo chi frequenta la casa, poteva conoscere. Qualcosa è andato storto. O l’anziano si è accorto dell’intenzione dei due, e così è stato soffocato con un cuscino, oppure è stato colpito. O entrambe le cose. O ancora peggio i due sono entrati con l’intenzione di uccidere e poi rubare. Sarà la Procura a stabilire se si è trattato di un omicidio premeditato o no. Questa una prima ricostruzione dei carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Livorno e del Nucleo investigativo di Livorno (guidato dal tenente colonnello Armando Ago), che su ordine della Procura di Livorno hanno arrestato, in seguito all’ordinanza emessa dal gip, i due conviventi, (l’uomo C. G. di 46 anni e la donna R.I. di 49) perché ritenuti responsabili di omicidio volontario, di rapina aggravata e del furto aggravato.

Il corpo dell’anziano era stato trovato privo di vita il 27 agosto scorso. A dare l’allarme era stato il figlio dell’anziano, non ricevendo risposte alle tante telefonate. In un primo momento si era pensato a un decesso per cause naturali, "sembrava che non ci fossero tracce di reati – ci spiega il tenente Marco Saccà, responsabile del Norm – poi il figlio controllando l’appartamento ha trovato una cassetta di sicurezza vuota. Lì dentro il padre teneva l’oro e i soldi. E quella cassetta era nascosta dietro lo specchio del bagno. A questo punto lo scenario era diverso".

I carabinieri iniziano a raccogliere numerosi indizi, acquisiscono importanti elementi utili a delineare la dinamica dei fatti. E anche l’esame preliminare sulla scena del crimine da parte del medico legale, insieme alle tracce raccolte dai carabinieri, fornivano conferme sulla morte presumibilmente violenta del 94enne. L’autopsia potrà fornire ulteriori conferme. "Sulla base delle attività di indagine, svolta in maniera straordinariamente veloce – continua il tenente Saccà – abbiamo ristretto il campo dei sospetti e abbiamo ricostruito un quadro indiziario importante". Un quadro inquietante e tragico. I due conviventi, insospettabili, approfittando dello stretto rapporto di confidenza e di amicizia con la vittima, sono entrati in casa e poi avrebbero commesso il delitto. I due sono stati condotti alla Casa Circondariale le Sughere di Livorno ed alla sezione femminile del Don Bosco di Pisa. Maila Papi Luca Filippi