Anoressia, male dell’anima. I casi sempre più precoci: boom tra i 10 e i 14 anni

In Toscana l’incremento dal pre Covid in quella fascia d’età supera il 76%. Tra i 15 e i 19 anni aumento del 33%. "Il problema del pellegrinaggio sanitario". Presto due centri 24h pubblici a Castiglione della Pescaia e Castelfiorentino

Firenze, 13 aprile 2024 – L’aumento dei disturbi del comportamento alimentare da prima del Covid è stato esorbitante. Tanto da rendere evidente l’impreparazione dei servizi che si sono trovati a dover smaltire una mole di richieste non adeguata alle potenzialità. Per dare un’idea del fenomeno, Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio epidemiologico dell’Agenzia regionale di sanità, guardando i dati che emergono dai flussi, stima un aumento del 30% dei disturbi del comportamento alimentare rispetto al 2019.

In effetti, in media, la percentuale è quella. Anche se, osservando i dati delle dimissioni dei pazienti con diagnosi principale nella famiglia dei disturbi dell’alimentazione, salta agli occhi l’incremento percentuale spaventoso in età preadolescenziale. Si abbassa sempre di più l’età d’esordio del disturbo. Dai dati in possesso della Regione Toscana, l’aumento più rilevante del fenomeno è proprio nella fascia compresa tra i 10 e i 14 anni, con una percentuale di crescita del numero di casi tra il 2019 e il 2022 di oltre il 76%; sempre in incremento con percentuale rilevante – del 33% – nella fascia tra i 15 e i 19 anni. Nelle altre fasce d’età i dati sono ancora in aumento sino ai 24 anni, poi più o meno in linea con quelli prepandemici.

Nel 2022 sono state circa 1.300 le persone, sempre in gran parte ragazze, ragazzine o bambine – anche se il fenomeno è in crescita nella popolazione maschile – ricoverate nelle strutture residenziali della nostra regione. Il ricovero rappresenta lo stadio più avanzato della malattia, quando non può essere gestita diversamente.

In Toscana, al momento, sono pochi i centri residenziali pubblici dedicati esclusivamente ai pazienti con disturbi dell’alimentazione. Più spesso ci sono reparti con letti dedicati interni agli ospedali. Anche se il privato convenzionato dà una mano (con numeri importanti in particolare Villa dei Pini nell’Asl Toscana centro e Ville di Nozzano nella Nord Ovest).

La criticità legata a dover emigrare lontano per i figli in caso di necessità di centri residenziali è denunciata dalla presidente dell’associazione La vita oltre lo specchio con sede a Pisa, Patrizia Cappelletto: "Dovrebbe essere evitato il ricorso a un pellegrinaggio sanitario che è pesante, costoso e con ricadute negative al momento in cui la persona rientra al proprio domicilio, sia per i controlli, sia per il riaffidamento ai servizi territoriali che continuino a seguirla".

Del medesimo avviso il presidente dell’associazione fiorentina Conversando, Silverio Spitaleri: "Quando le ragazze vengono dimesse dalle cure ospedaliere o dal day hospital, sul territorio le famiglie sono costrette un po’ ad arrangiarsi – dice – Le aziende sanitarie non sono in grado di offrire tutta l’assistenza di cui ci sarebbe bisogno. Per questo la maggioranza si rivolge a professionisti privati per la psicoterapia, per lo psichiatra: l’importante è che siano preparati sui disturbi alimentari, altrimenti rischiano di causare più danni che benefici".

Un dato positivo c’è. I tempi d’attesa per la prima visita con psichiatra e neuropsichiatra dopo il boom del 2022 con ricadute inevitabili sul 2023 stanno cominciando a scendere. E finalmente, incrociando le dita, dovrebbero nascere i primi due centri residenziali pubblici totalmente dedicati ai disturbi del comportamento alimentare.

Per Casa Mora, a Castiglione della Pescaia, che sta funzionando attualmente come centro diurno (semiresidenziale), prima dell’estate dovrebbe concludersi la storia infinita. Oltre quattro anni a ripetere che la struttura avrebbe aperto nel giro di poco con la residenza 24h, invece poi rinvio dopo rinvio della gara siamo arrivati ad oggi. Entro fine aprile l’Asl Toscana Sud Est potrà finalmente sedere al tavolo di copianificazione con i partner selezionati per la gestione dei progetti terapeutico-riabilitativi. I soggetti idonei a procedere alla fase successiva dell’iter, con la presentazione di un progetto congiunto e la successiva definizione del piano di attività sono due, valutati e selezionati da una commissione di esperti istituita ad hoc. Tassativamente l’apertura sarà entro l’estate.

Nell’area fiorentina, il centro residenziale è previsto a Castelfiorentino, nel nuovo presidio Santa Verdiana, con dieci posti letti. Nell’ambito del Pnrr entro il 2025 sarà realizzata una struttura dedicata ai disturbi alimentari. Ma c’è una novità anche a Firenze.