Rabbia ambulanti, la carica dei 1.300 furgoni "Riaprite i mercati e stop al suolo pubblico"

L’arrivo del lungo corteo di protesta partito da Pistoia paralizza il traffico in città. Anche Sgarbi al sit in finale: "Il lavoro è un diritto"

Proteste degli ambulanti

Proteste degli ambulanti

FIRENZE, 8 Aprile 2021 -  Sono 1.280 i furgoncini degli ambulanti che ieri hanno raggiunto Firenze per la manifestazione organizzata dall’associazione Assidea chiedendo a gran voce le riaperture immediate dei mercati all’aperto. La carovana è partita da Pistoia e il corteo di mezzi, provenienti da tutta la Toscana, ha raggiunto il capoluogo in tarda mattinata fino ad arrivare in piazza San Lorenzo, per solidarietà ai colleghi chiusi, e poi davanti alla prefettura e al consiglio regionale. L’associazione chiede l’immediata apertura di un tavolo di crisi del settore, l’inserimento dei codici Ateco per la distribuzione di vendita al dettaglio su area pubblica di tutti i prodotti non alimentari in tutte le fasce di rischio, l’abolizione dei canoni di occupazione del suolo pubblico (Cosap e Tosap) e di tutti i contributi previdenziali per il 2021. Ma anche: l’abolizione della richiesta del documento di regolarità contributiva (Durc) al rinnovo delle licenze che si dovrà completare entro il 30 giugno 2021.

Fra i partecipanti al comizio, i parlamentari Vittorio Sgarbi e Gianluigi Paragone, i consiglieri regionali Francesco Torselli, Diego Petrucci (FdI) e Marco Landi (Lega), il consigliere comunale Andrea Asciuti (Lega). «Sono qui per darvi il mio appoggio - esordisce Sgarbi - Siamo stati rinchiusi in casa, come arrestati. Il lavoro è un diritto sacrosanto che va rispettato". Dopo la prima tappa a Pistoia il corteo si è fermato all’Osmannoro nel piazzale di fronte al colosso del commercio all’ingrosso "Metro" prima di incamminarsi, con un lungo serpentone, verso il capoluogo. Una sosta che è stata soprattutto un punto di ritrovo e di raccordo per puntare su Firenze e ribadire una serie di istanze: no ai ristori, ad esempio, considerati una sorta di carità di Stato, sì invece ad un immediato ritorno dietro alla bancarelle. Richiesta ribadita anche nei tanti cartelli che tappezzavano i furgoni. Poi i mezzi si sono messi in cammino lentamente verso il raccordo autostradale con ripercussioni molto pesanti sul traffico dell’Osmannoro praticamente bloccato e lunghe code per gli automobilisti in arrivo da Sesto e anche per chi si trovava a percorrere il ponte all’Indiano in direzione Osmannoro.

«Ci scusiamo ancora una volta con la città per i disagi creati - ribadisce Alessio Pestelli, presidente Assidea – ma l’unica responsabilità è di una politica sorda incapace di ascoltare i bisogni reali del Paese". Una delegazione del direttivo di Assidea è stata poi ricevuta dal prefetto di Firenze Alessandra Guidi. "Un’adesione altissima da tutta la Toscana, mai visto niente del genere. - sostiene Pestelli -. Dimostrazione che quello delle mancate riaperture e delle mancate misure strutturali di sostegno sia un problema reale, urgente e non più rinviabile". E infine: "Adesso è il tempo di dire basta alle chiusure che, di fatto, penalizzano quasi esclusivamente gli ambulanti e i mercati ed è arrivato il momento di prendere le decisioni: si riaprano i mercati, si annulli il versamento del suolo pubblico fino a fine anno e si apra un tavolo di crisi per il settore E ora che la politica torni a fare scelte nell’unico interesse delle sue imprese e dei suoi cittadini". Perché conclude nel suo sfogo -appello il presidente di Assidea "i mercati all’aperto sono luoghi sicuri".