Almanacco 12 agosto 1944, il giorno dell’umanità spezzata a Sant’Anna di Stazzema

Tra le 560 vittime c’erano Evelina, che i nazisti uccisero senza pietà in preda alle doglie, gli otto fratellini Tucci insieme alla loro mamma, e l’ultima nata del paese che aveva soli venti giorni: l’unica foto le fu scattata dopo morta

Stazzema, l'eccidio (foto Ansa)

Stazzema, l'eccidio (foto Ansa)

Firenze, 12 agosto 2022 - Era una mattina d’estate come quella di oggi, ma di 78 anni fa, quando si consumò uno dei più sanguinosi eccidi nazisti. Quel drammatico 12 agosto del 1944, la strage avvenne in poche ore. Furono quasi tutti sterminati: 560 le vittime (di cui 130 erano bambini), e di queste solo 394 vennero identificate. A Sant’Anna di Stazzema, in provincia di Lucca, in quel paese abbarbicato tra i monti, che coi suoi 600 metri e oltre può dirsi già montagna, si può scorgere il mare, fino all'Argentario e alla Corsica. Diviso in borghetti, nelle case sparse hanno da sempre abitato poche persone. Nel 1750 si contavano appena 30 famiglie, nel 1930 appena 400 abitanti. Quell’agosto del 1944 però, nel pieno della seconda guerra mondiale, Sant’Anna era più affollata del solito, perchè si trovavano non solo i paesani, ma anche gi sfollati e coloro che erano saliti dalla costa per cercare rifugio dai bombardamenti. Ma è proprio qui che arrivarono e colpirono i tedeschi. Che in un’azione premeditata sprangarono gli accessi al paese, e iniziarono i rastrellamenti, iniziando prima dalla Valcareccia, dove fecero settanta vittime, poi fu la volta dei Franchi. I nazisti trucidarono tutti coloro che incontravano sulla loro strada: donne e uomini, padri e madri, nonni e bambini. Senza alcuna pietà uccisero Evelina, che era incinta del suo bambino, e dopo averlo aspettato così tanto, proprio quella mattina stava per darlo al mondo, era in preda alle doglie del parto. Massacrarono senza pietà chi li implorava con le mani giunte e con le lacrime agli occhi di lasciare viva la sua gente, il prete Innocenzo. Sterminarono senza alcun rimorso una delle tante famiglie numerose, gli otto fratellini Tucci insieme alla loro mamma. La piccolissima Anna Pardini invece era nata da neppure tre settimane, aveva appena venti giorni ed era l'ultima nata del paese: uccisero senza pietà anche lei, che non aveva neppure una foto, tanto che per ricordarla gliene fu scattata una quando oramai aveva gli occhi chiusi per sempre, da morta. Spezzarono la vita a tanti bambini e a tanti ragazzi, che non avevano neppure sedici anni. Come se non bastasse, i nazisti, dopo tutto quel sangue, diedero fuoco alle case per cancellare le tracce di quell’eccidio. La popolazione si era rifugiata a Sant’Anna perché credeva che lì, tra le montagne, potesse essere al sicuro. Invece trovò la morte e solo in pochissimi si salvarono da quell’orrenda strage nazifascista. Sant’Anna di Stazzema da quel giorno è un luogo dove la memoria travalica i confini e parla a tutti, attraverso la lapide che ricorda le vittime civili innocenti, attraverso i loro nomi, attraverso il museo che conserva il loro ricordo e lo tramanda ai visitatori di ogni età, soprattutto alle nuove generazioni, ai giovani e agli studenti delle scuole. E che parlando loro anche attraverso la multimedialità, lancia un messaggio senza tempo: “Mai più santanne”. Nasce oggi Erwin Schrodinger nato il 12 agosto 1887 a Erdberg, Vienna. Tra i maggiori scienziati del XX secolo, fondamentale il suo contributo nel campo della meccanica quantistica. Famoso per l’equazione che porta il suo nome, è stato insignito del premio Nobel per la fisica nel 1933. Ha scritto: “Il compito non è tanto di vedere ciò che nessun altro ha ancora visto; ma pensare ciò che nessun altro ha ancora pensato, riguardo a quello che chiunque vede”. Maurizio Costanzo