Arezzo, 30 ottobre 2024 – Firenze si appresta ad ospitare il G7 sul turismo, l’ennesimo evento che ancora una volta rischia di concentrarsi unicamente sul marketing territoriale. Temiamo che i problemi resteranno fuori, insieme ai residenti agli studenti e ai lavoratori dei territori della città, che in quanto tali nessuno si perita di invitare, nemmeno come spettatori. Al massimo per loro si prevede qualche minuto di attenzione, ma in tavoli tenuti fuori dal G7, dove a rappresentarli sarà qualche associazione di categoria messa a confronto in posizione rigorosamente minoritaria rispetto alle controparti, nonostante la popolazione colpita delle esternalità negative create dall’industria del turismo sia ormai largamente maggioritaria rispetto a chi trae profitto.
Tocca dunque a noi - rappresentanze sindacali e associative, studenti, lavoratori, giovani o pensionati, che risiedono o vorrebbero risiedere nelle città colpite dall’overtourism o in via di turistificazione - fare i “conti della serva” e aggiungere le voci mancanti ai bilanci di uno sviluppo economico che ovunque, nel nostro Paese, si vuol sempre più centrare sul turismo.
LO STUDIO DI PROGETTO FIRENZE (SCARICA IL PDF)
L’associazione Progetto Firenze ha realizzato uno studio che dimostra come, dai condomini alle città, i costi imposti alle comunità toscane dal modello “live like a local”, con cui l’industria del turismo globale si è affermata ormai in tutta la nostra regione, siano già estremamente pesanti e causa di impoverimento diffuso, e si apprestino a divenire insostenibili. E lo dimostra attraverso dati su: la diffusione degli affitti brevi in tutte le realtà toscane, la loro crescita nell’ultimo anno, l’analisi di parametri vari che ne dimostrano la pressione crescente sull’abitare e sui costi del vivere. Si evidenzia poi come, almeno per le province toscane, il numero di affitti brevi sia strettamente correlato all’aumento dei canoni di affitto delle case.
I NUMERI SULL’EMERGENZA ABITATIVA
In Toscana, i nuclei familiari in emergenza abitativa sono circa 220.000. La Toscana è la terza regione in Italia per le richieste di esecuzione della forza pubblica. Infatti, dopo la Lombardia con 15452, l’Emilia con 8538, segue la Toscana con 6902 richieste. Mentre per gli sfratti già eseguiti con la forza pubblica, la Toscana è quarta dopo Lombardia, Piemonte e Lazio, con 1925 sgomberi. Le domande fatte ai comuni toscani per contributo all’affitto per l’anno 2023 sono 7699 (le richieste escluse sono state 4798). Le domande fatte ai comuni toscani per una casa popolare per l’anno 2023 sono 17699 (le richieste escluse sono state 4798). Gli alloggi di case popolari assegnati sono 1306 (di cui 979 per graduatoria, il resto per emergenza), con una soddisfazione del 6,3 dei richiedenti. Alloggi popolari sfitti sono 4682 (di cui solo 14% con manutenzione in corso). I costi degli affitti hanno avuto un incremento del 15% nei capoluoghi di provincia; un affitto medio per un bilocale è di 800 euro.
Il dato sostanzialmente nuovo che emerge dall’analisi dei dati del 2023 in Toscana è che l’alto numero di sfratti non si localizza solo nelle città capoluogo, ma si estende anche a molti comuni delle province, anche della costa.
Firenze e provincia, medaglia d’oro dell’emergenza abitativa, con 664 nuove convalide di sfratto, 2709 richieste di esecuzione 577 sfratti già eseguiti con forza pubblica
Pisa e provincia, medaglia d’argento dell’emergenza abitativa, con 249 nuove convalide di sfratto, 828 richieste di esecuzione, 222 sfratti già eseguiti con forza pubblica (7,5% in più rispetto al 2021)
Prato e provincia, medaglia di bronzo dell’emergenza abitativa, con 228 nuove convalide di sfratto, 779 richieste di esecuzione, 233 sfratti già eseguiti con forza pubblica.
Segue al 4° posto Lucca, con 232 nuove convalide di sfratto, 572 richieste di esecuzione, 179 sfratti già eseguiti con forza pubblica.
Al 5° posto troviamo Pistoia, con 211 nuove convalide di sfratto, 510 richieste di esecuzione, 160 sfratti già eseguiti con forza pubblica.
Al 6° posto Grosseto e provincia, con 191 nuove convalide di sfratto, 364 richieste di esecuzione, 120 sfratti già eseguiti con forza pubblica.
Al 7° posto Massa Carrara, con 148 nuove convalide di sfratto, 321richieste di esecuzione, 84 sfratti già eseguiti con forza pubblica
All’8° posto Livorno con 277 nuove convalide di sfratto, 288 richieste di esecuzione, 139 sfratti già eseguiti con forza pubblica.
Al 9° posto Siena, con 139 nuove convalide di sfratto, 268 richieste di esecuzione, 80 sfratti già eseguiti con forza pubblica.
Positivo fanalino di coda Arezzo, con 209 nuove convalide di sfratto, 263 richieste di esecuzione, 131 sfratti già eseguiti con forza pubblica