Come preparare l'acqua di San Giovanni

Torna, per la mattina del 24 giugno, una grande tradizione

Foto dalla pagina Fb: Acqua di San Giovanni

Foto dalla pagina Fb: Acqua di San Giovanni

Firenze, 23 giugno 2022 – Manca poco alla notte di San Giovanni. E c'è un rito che in molti rispettano, quello dell'acqua di San Giovanni. Fortuna, prosperità, e buon auspicio anche per i raccolti. Porterebbe tutto questo l’acqua, legata alla tradizione dei fiori e ad una antica leggenda. Il tutto condito da un pizzico di magia, che non manca ovviamente di riferimenti astrologici. Quella fra il 23 e il 24 giugno è una notte vicina al solstizio d’estate, in cui la natura raggiunge il massimo del suo splendore e il sole è nel punto più alto rispetto all’orizzonte. In questa fatidica notte, dopo aver raccolto determinate erbe e fiori, la loro potenza sprigionerebbe, attraverso la preparazione della cosiddetta ‘acqua di San Giovanni’, proprietà benefiche e curative, oltre a una buona dose di fortuna che non guasta mai, in salute come in amore.

La leggenda

Come preparare l'acqua di San Giovanni

La leggenda

La festività cristiana di san Giovanni si innesta sulla festività pagana di Lithia, attraverso cui gli antichi celebravano la fertilità della Terra attraverso riti propiziatori. Secondo la leggenda, nella notte tra il 23 e il 24 giugno, gli spiriti si mostrerebbero ai viventi vagando indisturbati, e le fate possono anche diventare visibili. Si raccolgono erbe che si fanno essiccare durante l’anno. Per celebrare la luce che vince sull’oscurità, si era soliti accedere falò come rituali propiziatori, usanza viva ancora oggi, per tenere le colture al riparo da grandine, temporali, carestie e siccità. Si riteneva inoltre che gli Dei trasformassero i nuovi nati in rugiada facendoli passare attraverso la ‘porta del solstizio d’estate’: ecco perché si ritiene che questa notte i fiori abbiano una forza speciale, ed è per questo che viene preparata l’acqua di San Giovanni.

Come preparare l’acqua di San Giovanni

Per realizzare l’acqua benefica bisogna adoperarsi fin dal tramonto del 23 giugno, e raccogliere diverse varietà di fiori ed erbe aromatiche. Tra i più utilizzati ci sono: malva, fiori di iperico, artemisia, lavanda, rosmarino, ma possono andar bene anche le più comuni foglie di menta e salvia. Perfette sono le rose e i fiordalisi, i papaveri e la camomilla. Dopo il tramonto, una volta raccolte erbe e fiori, queste si devono riporre in una bacinella colma d’acqua, che a sua volta si deve lasciare all’esterno per tutta la notte, in modo tale da farli assorbire la ‘rugiada degli Dei’. Per godere delle proprietà curative, al mattino si deve utilizzare l’acqua di San Giovanni per lavare viso e mani, come rituale purificatorio in grado di portare fortuna, amore e salute.