20 settembre 1958, la rivoluzione della legge Merlin nell'Italia dell'epoca

Lo Stato incassava dalle case di tolleranza 15 miliardi di lire all’anno. Ecco i curiosi divieti in uso

Lina Merlin (foto Ansa)

Lina Merlin (foto Ansa)

Firenze, 20 settembre 2022 - Era il 20 settembre del 1958 quando entrò in vigore la legge Merlin, che decretando la chiusura delle case di tolleranza, aveva l’obiettivo di porre fine al fenomeno dello sfruttamento della prostituzione. Ma per comprendere a fondo l’impatto dirompente di quella legge in quegli anni, bisogna fare un tuffo nel passato. Com’era dunque l’Italia dell’epoca al tempo della legge Merlin? Nel 1948 era uno dei pochi Paesi europei a tollerare ufficialmente la prostituzione. I postriboli erano circa 700 e venivano frequentati da due milioni e mezzo di persone. Quanto alle tasse versate dai gestori, lo Stato arrivava ad incassare ogni anno dai 10 e i 15 miliardi di vecchie lire. Ma non c’erano solo le 4mila donne delle case chiuse: ce n’erano altre 20mila che si prostituivano liberamente, soprattutto nel meridione, che venivano indicate col nome di “veneri vaganti in libertà”. In difesa della “pubblica decenza e della moralità", erano state messe in atto, negli anni, contromisure e divieti che oggi farebbero sorridere. Come le circolari datate 1948 del ministro dell'Interno dell’epoca, Mario Scelba, che vietavano in maniera categoria di indossare slip sulle spiagge. Nel 1957 a Roma il Questore dell’epoca arrivò a bandire shorts e camicette trasparenti. A Torino spuntarono addirittura le squadre di anti bacio: i poliziotti erano chiamati a controllare, ed evitare, che chiunque “in luogo pubblico” compisse “atti gravemente lesivi della morale"; e questo nonostante la Cassazione avesse stabilito che i “baci pudichi scambiati da innamorati in una sala cinematografica non costituiscono reato”. Anche dopo l’approvazione della legge Merlin, resistevano molti tabù, e di sessualità non risultava facile neppure parlarne liberamente. Caso emblematico quello del 1966, quando due ragazzi e una ragazza del giornale del Liceo Parini di Milano finirono addirittura sotto processo per aver fatto un’inchiesta sull'educazione sessuale tra i giovani. In base a una circolare di epoca fascista, i giovani furono addirittura costretti a spogliarsi in procura e a subire una visita medica. Il caso, che si concluse con l'assoluzione, arrivò persino in Parlamento. La senatrice Merlin ribadì molte volte che il suo obiettivo non era quello di abolire la prostituzione, ma mettere fine al coinvolgimento dello Stato. L’approvazione della legge infuocò il dibattito politico e sociale, e le furono attribuite colpe, contraddizioni e pericoli sulla decadenza morale che avrebbe comportato la prostituzione libera in un Paese abituato, fino a quel momento, a considerare legittima l’esistenza delle case di tolleranza. La legge Merlin, abrogando le disposizioni emanate dal governo Crispi nel 1883, puniva il reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, ma quest’ultima, non configurando come reato, non necessitava più della schedatura sanitaria da parte di chi l’avrebbe esercitata. In ogni caso, sul finire degli anni Sessanta, quella legge segnò l’inizio di un radicale mutamento nei costumi e di una nuova concezione delle relazioni tra le persone. Nasce oggi Sophia Loren nata il 20 settembre 1934 a Roma. Grande e amatissima attrice entrata nella leggenda, è considerata il simbolo del cinema italiano nel mondo. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti nella sua carriera, ha vinto due Oscar, nel 1962 come migliore attrice per ‘La Ciociara’ di De Sica, prima attrice di lingua non inglese a vincerlo, e nel 1991 alla carriera. Ha lavorato coi più grandi registi in film che hanno fatto la storia del cinema italiano. Ha detto: “Il sex appeal è composto per il cinquanta per cento da ciò che uno ha, e per l'altro cinquanta per cento da ciò che gli altri pensano uno abbia”.  

Maurizio Costanzo