MARIACRISTINA SABATINI
Cosa Fare

"Quella pazza della porta accanto" L’omaggio di Boni ad Alda Merini

L’attore al Lerici live con Prayer per svelare la forza e il coraggio dell’autrice attraverso i suoi componimenti

di Mariacristina Sabatini

LERICI (La Spezia)

"Il canto degli esclusi", un volo sulle ali della poetica forte, emozionante e asciutta di Alda Merini, resa viva e vibrante grazie alle voci di Alessio Boni e Marcello Prayer, andrà in scena il 12 agosto, alle ore 21,30, a Lerici Live, nella suggestiva cornice di piazza San Giorgio, a Lerici (SP). Quarantasei poesie, come quarantasei furono gli elettroshock subiti dalla Merini durante gli anni dolorosi della sua permanenza in manicomio. Un’ora di emozione, in cui le voci dei due artisti si rincorreranno e scompariranno per lasciare spazio alla forza dirompente della poetessa. Abbiamo chiesto all’attore Alessio Boni di raccontarci qualche cosa di più sullo spettacolo di cui lui e Prayer sono anche gli ideatori.

Quando avete deciso, la prima volta, di portare in scena questo viaggio nella poetica di Alda Merini?

"Nel 2012, dopo il terremoto in Emilia-Romagna. A Mirandola realizzavano degli spettacoli per gli sfollati per alleviare un po’ tutto quel dolore. Ci siamo domandati cosa potessimo portare in scena e abbiamo pensato che Alda Merini avrebbe potuto rivestire un dolore così incandescente come il terremoto, le perdite e la morte e renderlo verbo, poesia ed emozione". Perché farlo in due? Qual è il valore aggiunto?

"Perchè "jazziamo", ci lanciamo la palla. Sia chiaro, non improvvisiamo nulla, le parole sono quelle della poetessa ma le possiamo sottolineare, ripetere, cantare in due. Ci ascoltiamo e rincorriamo nella poetica per rendere omaggio alla voce di Alda Merini. Vorremmo noi completamente eclissarci e lasciare spazio solo alla sua voce. Le poesie verranno intervallate da alcune tracce delle sue interviste, quelle che abbiamo ritenuto più rappresentative: Alda Merini che parla, che suona il piano, che parla con Lucio Dalla. Tutto questo prende per mano lo spettatore e lo porta dentro alla sua fantastica, meravigliosa poetica follia".

È stato complesso scavare nell’animo di Alda Merini, un animo femminile?

"È stata la sfida più bella. La poesia non ha sesso. Posso leggere io quella di Alda Merini come la puoi leggere tu, è identico. Certo, se dovessi interpretarla in un film non potrei farlo, ma la poesia sì, non a voce, non ha sesso, ha solo suono, spirito, umanità: quella di Alda Merini".

Chi era Alda Merini, nel suo profondo?

"Era quella meravigliosa pazza della porta accanto. Era autoironica, ci ha scritto anche un romanzo: "la pazza della porta accanto", perché così in po’ veniva considerata e così le piaceva crogiolarsi. È stata bistrattata". La poesia oggi, in un mondo fatto di velocità e di immagine che ruolo ha?

"La poesia come diceva Pasolini è per pochi ed è giusto che sia così, altrimenti non sarebbe poesia. Con la poesia non si campa. Eppure, si continua a scrivere poesie dai tempi Omero, perché ce ne è bisogno".

Cosa vi piacerebbe che al pubblico arrivasse?

"La forza di una donna. Dopo tutto quello che ha sofferto non c’è niente che la può fermare. Non fermatevi se avete un sogno o una passione. Perché la passione è quella che scardina tutto".