Prorogata fino al 21 luglio 2024 "La libera maniera. Arte astratta e informale nelle collezioni Intesa Sanpaolo”

Nell’occasione sabato 8 giugno visita guidata accompagnata

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Arezzo, 8 giugno 2024 – Alla Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi verrà prorogata fino al 21 luglio 2024 l’esposizione "La libera maniera. Arte astratta e informale nelle collezioni Intesa Sanpaolo” organizzata e promossa da Intesa Sanpaolo, Fondazione Ivan Bruschi e Fondazione CR Jesi, in sinergia con Gallerie d’Italia.

L’esposizione vede come curatore Marco Bazzini, uno dei più noti studiosi dell’odierna cultura figurativa, e attinge alle prestigiose collezioni di Intesa Sanpaolo in un innovativo percorso espositivo in due tappe prima ad Arezzo e poi a Jesi, dal 7 dicembre 2024 al 5 maggio 2025.

La mostra espone trentaquattro opere, nucleo centrale delle due tappe espositive, prendendo in considerazione il periodo tra la fine della Seconda guerra mondiale e l’inizio dei favolosi anni Sessanta in Italia.

Esposte opere di importanti artisti tra cui Alberto Magnelli e Corrado Cagli, Alberto Burri, Lucio Fontana, Edmondo Bacci e Gino Morandis oltre che Carla Accardi, Achille Perilli e Antonio Sanfilippo, Emilio Vedova, Gillo Dorfles, Bruno Munari, Atanasio Soldati, Gianni Monnet.

Nell’ambito del successo riscosso, proseguono le attività collaterali come la visita guidata prevista sabato 8 giugno alle ore 16.30, promossa in collaborazione con Unicoop Firenze, nella quale i visitatori verranno accompagnati nel percorso espositivo.

L’ingresso prevede un costo di 8 euro che include anche la guida cartacea alla mostra in omaggio.

Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero 0575354126 o scrivere a [email protected]

L’esposizione parte presentando quella breve esperienza astratta avutasi tra le due guerre con personalità come Alberto Magnelli e Corrado Cagli, per poi aprirsi a una libertà di maniere, da qui il titolo della mostra che vuole essere anche un omaggio a Giorgio Vasari nell’anno delle sue celebrazioni, che guardano all’arte polimaterica come in Alberto Burri o a nuove dimensioni come in Lucio Fontana e con lui in Edmondo Bacci e Gino Morandis.

Nelle sale espositive di Casa Bruschi, le opere di giovani artisti che si indirizzano verso esperienze che scoprono il segno, Carla Accardi, Achille Perilli e Antonio Sanfilippo (esponenti anche del gruppo Forma) ma anche il gesto, come quello rivoluzionario di Emilio Vedova. Oppure, si rivolgono a una realtà concreta che supera ogni estrazione dal reale cercata dal Movimento Arte Concreta, presente in mostra con Gillo Dorfles, Bruno Munari, Atanasio Soldati, Gianni Monnet. E ancora c’è chi come Birolli e Morlotti guardano alla natura con dense superfici pittoriche o, al contrario, chi scruta l’universo atomico sia del micro che del macro cosmo, Enrico Baj e Guido Biasi.

Anche le artiste prendono parte a questa nuova dimensione con una sensibilità fortemente autonoma, oltre ad Accardi sono esposte opere di Carol Rama, Renata Boero, Regina e Paola Levi Montalcini.

Infine, un nucleo di artisti che si forma in questi anni ma che da tali premesse salta oltre l’Informale per guidare le ricerche del decennio successivo in cui si conquistano nuove dimensioni pittoriche: Toti Scialoja, Gastone Novelli, Mario Nigro ed Enrico Castellani.