L’Università di Pisa ha conferito la laurea honoris causa in Filosofia e Forme del Sapere all’attore, autore e regista Marco Paolini. "Il mio è un mestiere di incontri – così il drammaturgo e attore ha aperto la sua lectio magistralis ieri nel palazzo La Sapienza a Pisa – Devi accorgerti quando succedono, per questo tengo un quaderno. È la natura del mio lavoro. Non sono un bravo attore: gli attori studiano personaggi, riproducono vite, caratteri, animano la scena. Io studio fatti, metto in fila parole, collego i puntini che fanno immaginare l’invisibile".
Nelle motivazioni di conferimento della laurea, il riferimento a due lavori: il racconto del Vajont e Itis Galileo. "Esiste una drammaturgia dell’autore e una dell’attore – ha aggiunto Paolini – a volte litigano tra loro. Quando scrivo lavorando a un testo mi pare spesso di avere trovato un bandolo, una logica ineccepibile e tutto il resto. Poi nel racconto orale le regole cambiano e tocca riscrivere". Il teatro, secondo Paolini: "È ribelle o non è niente, ribelle al destino e alla dittatura degli algoritmi del ministero e del mercato, alle logiche della produzione che lo incasellano, ai generi, alla letteratura (la parola detta è diversa da quella scritta)".
A consegnare la laurea il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi. "Marco Paolini – ha detto –, apre nuove prospettive. Nel suo caso, la laurea honoris causa in Filosofia e Forme del Sapere enfatizza l’uso del metodo teatrale e dialogico per una rilettura critica di ciò che riteniamo noto, evoluzione moderna di un approccio che risale ai grandi dialoghi di Platone".
Enrico Mattia Del Punta