L’ultima estate di Falcone e Borsellino agli Antei

Appuntamento a teatro: sabato 18 marzo alle 21 a Pratovecchio

l'ultima estate

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Arezzo, 14 marzo 2023 – Appuntamento nel segno dell’impegno antimafia in programma sabato 18 marzo (ore 21.00) al Teatro degli Antei nell’ambito della stagione di prosa organizzata dalla Fondazione Toscana Spettacolo e dal Comune di Pratovecchio Stia con il contributo del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.

In scena “L’ULTIMA ESTATE. Falcone e Borsellino 30 anni dopo” scritto da Claudio Fava (già Presidente della commissione antimafia in Sicilia e autore della sceneggiatura del film «I cento passi»), e prodotto dal Teatro Metastasio di Prato su progetto di Simone Luglio per la regia di Chiara Callegari. Sul palco lo stesso Simone Luglio con Giovanni Santangelo e la voce fuori campo di Luca Massaro.

Il 1992 fu l’anno delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Un anno drammatico e cruciale che ha cambiato per sempre la storia dell’Italia. “L’Ultima Estate” ripercorre gli ultimi mesi di vita dei due magistrati palermitani. Fatti noti e meno noti, pubblici e intimi, per raccontare, fuori dalla cronaca e lontano dalla commiserazione, la forza di quegli uomini, la loro umanità, il loro senso profondo dello Stato. Ma anche l’allegria, l’ironia, la rabbia e, soprattutto, la solitudine a cui furono condannati.

Il diario civile di due uomini, non di due eroi. “In questo paese ricordare gli ammazzati è come andare a messa, una liturgia di verbi, di gesti recitati a memoria…E invece quei morti ci chiedono altro – dice Borsellino in una delle ultime scene - essere ricordati per come vissero, non solo per come morirono”.

Sottratti all’apparato celebrativo che ha fatto di loro delle icone cristallizzate, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono raccontati nella dimensione più autentica e quotidiana, che nulla toglie al senso della loro battaglia, ma li completa come esseri umani.

Sul palcoscenico, due attori ed elementi scenici ridotti all’essenziale, perché padrona della scena deve essere la parola. Parole recitate, confidate a un microfono, affidate ai tasti di una macchina da scrivere, riprodotte da un registratore, a volte ridotte al silenzio di fronte ai ricordi. “L’ultima estate” è un mosaico di eventi, un delicato intrecciarsi di momenti ironici e amari, pubblici e intimi. I due protagonisti, per una volta sottratti alle ritualità e alle mitologie, si interrogano e si raccontano, si confrontano tra loro e con lo spettatore, portandolo a rivivere momenti fondamentali della loro amicizia, oltre che della storia di questo Paese.