
ll giallo dell’imprenditore: "Fare chiarezza sulla morte. Quella notte non era solo"
È ’battaglia’ sugli accertamenti anatomopatologici (autopsia) tra la Procura e la famiglia di Gilberto Sacrati, l’ex patron della Fortitudo Pallacanestro morto nella notte tra giovedì e venerdì scorsi a 63 anni. Sacrati si trovava nel monolocale in cui stava scontando la condanna a quattro anni e due mesi per il crac della Fortitudo e della sua società immobiliare Ripresa, fallite nel 2012: non era in carcere per via di gravi problemi di salute che lo affliggevano.
Proprio qui sta il punto: si è trattato di una morte naturale dovuta alla salute fragile dell’imprenditore, come ritiene la Procura, che ha deciso di non aprire un fascicolo sulla vicenda e di dare il nulla osta a che la salma sia restituita alla famiglia, oppure c’è qualcosa di strano, come sostengono i suoi parenti assistiti dall’avvocato dell’uomo, Gabriele Bordoni? I quali ora, per vederci chiaro, annunciano l’intenzione di nominare un consulente in autonomia, perché esegua gli esami che loro ritengono necessari. Perché qualche zona d’ombra, su quella notte, resta. Intanto, Sacrati al momento della morte non era solo: a chiamare i soccorsi è stata infatti una donna, quarantenne con precedenti di polizia, che era a casa sua nonostante non ne avesse il permesso, essendo appunto Sacrati ai domiciliari. Infine, sul posto i sanitari del 118 e carabinieri hanno notato bicchieri rotti a terra e quadri buttati sul pavimento e infranti. Come se si fosse consumata una violenta lite.
Ex moglie e figlia di Sacrati sono state sentite a lungo dai militari, così come la donna che era con lui, per cercare di chiarire le ultime ore dell’uomo. "Mi ha chiamato giovedì sera dicendo che stava male, aveva mal di stomaco e non respirava", avrebbe detto la quarantenne; versione differente da quella della figlia, che l’aveva visto lo stesso giorno e l’aveva trovato bene. Così, l’avvocato Bordoni ha segnalato le "anomalie" alla Procura, sollecitando gli approfondimenti. Poi negati. "Prendiamo atto delle indicazioni della Procura – dice ora l’avvocato –, ma riteniamo che accertamenti siano necessari. Se anche la morte di Sacrati è stata naturale, la sua famiglia ha diritto di sapere quale sia stata questa causa naturale".