
La Toscana sul podio delle stelle. Gli chef premiati arrivano a 43
Il podio delle stelle. Ce l’ha finalmente fatta, la Toscana, ad agguantare i gradini più alti nel panorama della ristorazione stellata secondo la "Rossa" Michelin, la guida-bibbia più temuta da osti e cuochi e tuttora, all’edizione numero 69 della sua storia, la più seguita dagli italiani amanti della buona cucina. Le stelle sono diventate 43, con una serie di interessanti novità e anche stavolta con qualche lacrimuccia, e valgono il terzo posto totale, condito da una serie di prestigiosi premi ad personam. Perché, se il tempio fiorentino dell’alta cucina, l’Enoteca Pinchiorri – ribattezzata "Pinturicchi" in diretta streaming dall’adrenalinica conduttrice della presentazione – mantiene ancora una volta il terzo "macaron", il suo executive chef Riccardo Monco viene insignito anche di un premio speciale, il Passion Dessert. Assegnato anche a Gaetano Trovato, superchef e co-patron di Arnolfo a Colle Val d’Elsa, che mantiene le due stelle ma si becca il più prestigioso degli special awards ad personam, il Mentor Chef. Insomma, il Maestro. Motivazione da brividi, "uno dei più grandi scopritori di talenti: in 40 anni di attività, è parte integrante della storia della cucina italiana, che continua a vivere nei piatti di tanti suoi discepoli". E nei suoi, lo conferma la seconda stella condivisa ancora con il Santa Elisabetta dell’Hotel Brunelleschi di Firenze, Caino di Montemerano e il Piccolo Principe del Principe di Piemonte a Viareggio. C’è la prima lacrima, qui: scende da due a una Bracali di Massa Marittima.
E dunque, tolti i supercampioni, i monostellati toscani salgono a 38, un bel numero. Con quattro novità, magari qualcuna già attesa, tipo quella conferita al giovanissimo chef – under 30 – Ariel Hagen del Saporium Firenze, costola del Saporium Borgo Santopietro di Chiusdino. Under 35 è anche Marco Bernardo, che riconquista la stella per il Magnolia dell’hotel Byron di Forte dei Marmi, caduta dopo la partenza di Cristoforo Trapani. A sorpresa, ma forse non del tutto, si decorano del "macaron" le giacche bianche di Mirko Marcelli dell’Osmosi di Villa Svetoni a Montepulciano e di Giuseppe Iannotti – vecchia conoscenza del popolo Michelin – del Visibilio al The Club House di Castelnuovo Berardenga. E così Castelnuovo mantiene questo suo singolare primato di piccolo comune stellato: ne ha tre, o meglio ne conserva tre perché anche qui c’è una lacrima: perde la trentennale stella La Bottega del Trenta di Hélène Stoquelet e Nadia Mongiat. A sorpresa, via la stella anche dalla giacca di Antonello Sardi, chef al Virtuoso della tenuta Le Tre Virtù a San Piero a Sieve, motivazione "chiuso o in fase di chiusura". Mistero. Ci sono le "stelle verdi" alla sostenibilità. Salgono a sette, in Toscana, con l’ingresso della Cerreta Osteria, e stavolta di entrambi i Saporium, Borgo Santo Pietro e Firenze. Cerreta Osteria entra nell’’elenco dei Bib Gourmand, 26 in Toscana queste super-trattorie (quarto posto in Italia), insieme all’Oste Dispensa al Tombolo della Giannella. E poi c’è l’Umbria che raddoppia le stelle, da tre a sei, con l’ingresso di Ada a Perugia, Elementi al Borgobrufa di Torgiano e Une di Capodacqua. Stella verde, per Vespasia a Norcia, mentre i Bib Gourmand diventano sei: più due, Stella a Casaglia e Camiano Piccolo a Montefalco.