ILARIA ULIVELLI
Cosa Fare

La querelle degli Uffizi Nardella contro tutti "Mai vigilanza armata davanti a un museo"

Il sindaco di Firenze respinge l’ipotesi del direttore delle Gallerie e del ministro. Repliche piccate di Schmidt che lo accusa di essere disinformato. E Sangiuliano: "Ho proposto solo di ampliare il posto fisso di polizia".

La querelle degli Uffizi  Nardella contro tutti  "Mai vigilanza armata  davanti a un museo"

La querelle degli Uffizi Nardella contro tutti "Mai vigilanza armata davanti a un museo"

di Ilaria Ulivelli

"Penso che non debbano essere mai schierate le armi davanti ai luoghi della cultura". E menomale che prima di dire queste parole indirizzate al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il sindaco di Firenze Dario Nardella, aveva premesso di non voler fare polemica. Invece apriti cielo. Esplodono piccate repliche e controrepliche che vanno avanti per una giornata. Oltre al sindaco, protagonisti il direttore degli Uffizi Eike Schmidt che si dice "sopreso per l’evidente disinformazione del sindaco sull’argomento, visto che la vigilanza armata c’è già" e lo stesso ministro Sangiuliano che manda a dire a Nardella di non aver mai parlato di vigilanza armata: su queste pagine annunciò subito di voler "trovare spazi all’interno dei musei per potenziare i presidi fissi delle forze armate". Poi il giorno dopo andò dietroa Schmidt.

Più che l’arte (e la sua difesa) potè la politica. Tra equivoci, malintesi e bacchettate sulle falangi.

Tutto nasce dalla ferita subita dalle colonne esterne del Corridoio vasariano vandalizzate con la vernice spray da due turisti tedeschi, identificati grazie all’ausilio delle telecamere nella notte tra martedì e mercoledì. Con reazione di condanna unanime. In un’intervista a questo giornale il ministro Sangiuliano il giorno stesso disse di voler potenziare i controlli, il giorno dopo Schmidt di voler rafforzare il contingente di viglianza armata privata a protezione degli Uffizi.

Schmidt ora va giù duro con Nardella. Anche se non è la prima volta che tra i due si aprono scontri, questo era inatteso: "La vigilanza armata è attiva da anni nella Loggia dei Lanzi – incalza il direttore delle Gallerie – Il Comune a volte la richiede in supporto e il sindaco non ha mai obiettato. Gli Uffizi hanno chiesto ripetutamente il supporto del Comune per problemi di degrado: mai arrivato". E poi: "Vigilanza armata non significa pistoleri o bande di esaltati con il bazooka in mano, presenti in tutti i musei del mondo", argomenta Schmidt.

Sangiuliano ne fa una questione politica, convinto che le sue parole siano state fraintese. "Ho solo prospettato l’idea, che andrà tutta verificata, di assegnare spazi nei principali musei, per posti di polizia o di carabinieri, cosa che già avviene, anche a Pompei e al Colosseo". Invita Nardella a Roma per vedere. "E’ chiaro però che le forze dell’ordine sono armate – dice il ministro – Se vogliamo fare la lotta ai vandali che sporcano i nostri monumenti e ci costringono a interventi costosi, facciamola ma senza ripensamenti ideologici, senza se e senza ma". Nardella spiega la sua: controreplica separatamente a Schimdt e Sangiuliano.Ma ormai è partita la bambola. "Bene che il ministro abbia precisato di non aver parlato di vigilanti armati". Nardella anzi chiede al ministro che solleciti il collega di governo Piantedosi al quale ha chiesto 200 agenti in più. "Come al Colosseo anche agli Uffizi abbiamo una stazione dei carabinieri per la quale potremmo prevedere un aumento considerevole della dotazione di agenti. Se il ministro si vuole impegnarsi ci troverà d’accordo".

E invita Sangiuliano a Firenze: "Abbiamo anche altre idee da proporre, a partire dalla prevenzione, perché l’ignoranza e il vandalismo si combattono con l’educazione e la cultura". Se qui è quasi pace, non è lo stesso con il direttore degli Uffizi: escono vecchie ruggini. Chi ha fatto cosa. Ripicche. "Capisco che è cambiato il governo, ma dispiace che Schmidt voglia fare una polemica stizzita, non è questo il mio obiettivo". E ora ancora Schmidt che dice che la polemica non è certo partita dal museo e "che l’infondatezza di ciò che sostiene il sindaco può essere dimostrata".