La politica che fa storia. De Gasperi, un vero faro. Fu pioniere dell’Europa

Iniziate le celebrazioni per il 70esimo anniversario della sua scomparsa. L’analisi di Patuelli: "Fu decisivo nell’avviare l’integrazione economica".

La politica che fa storia. De Gasperi, un vero faro. Fu pioniere dell’Europa

La politica che fa storia. De Gasperi, un vero faro. Fu pioniere dell’Europa

"La politica era il suo modo di amare". Maria Romana De Gasperi ricordava così suo padre Alcide, statista, patriota italiano e fondatore del partito Democrazia Cristiana, Presidente del Consiglio di 8 successivi governi di coalizione dal 1945 al 1953.

Sono passati sett’anni dalla scomparsa di Alcide De Gasperi. E ieri da Firenze sono iniziate le celebrazioni, con un convegno a Palazzo Medici Riccardi, con al centro la sua visione e il suo impegno per un’Europa che ancor oggi si cerca di portare a compimento.

"Per il futuro dell’Unione europea l’integrazione federativa è la strada maestra - ha detto Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi) -, ma deve poggiare non su vecchi trattati, bensì su un trattato di rilievo costituzionale che dia un punto di certezza del diritto per il domani a tutti i cittadini e le istituzioni europee. Adesso l’Unione Europea è a metà del guado, non è né una confederazione di Stati né una federazione. Manca di una Costituzione che è l’elemento fondante di un organismo del genere, perché 15 anni fa la Costituzione che era stata realizzata con grandi sforzi, e che fu fortificata dal Parlamento italiano quasi all’unanimità, non venne ratificata da referendum popolare in altri Paesi".

Patuelli ha ricordato inoltre che sotto l’aspetto economico "De Gasperi fu decisivo per l’Italia e per l’Europa nell’avviare, dopo il fallimento della Ced, l’Europa possibile, che è quella dell’integrazione economica. Molta strada è stata fatta, tuttavia un’unione bancaria solo con la vigilanza unica e con norme europee emanate dall’Eba non basta. Ci vuole un testo unico di diritto bancario identico per tutta l’area Euro integrata".

Organizzato dalla Fondazione De Gasperi, al convegno ha portato i saluti il sindaco di Firenze Dario Nardella, mentre il presidente della Fondazione CR, Bernabò Bocca ha sottolineato che "Firenze è città europea per eccellenza. Sia per il suo luogo di dialogo, sia come punto di incontro da culture diverse".

Sulla stessa linea Marco Del Panta, segretario generale dell’Istituto universitario europeo: "Firenze deve essere un luogo in cui non si conserva solo la storia, ma dove si continua a costruire l’Europa".

Paolo Alli, segretario generale della Fondazione De Gasperi, ha illustrato gli obiettivi della Fondazione che ha lo scopo "di proseguire l’infaticabile opera di Maria Romana De Gasperi di testimonianza dell’opera del padre", che vedrà con roadshow celebrativo e con tante iniziative in Italia e all’estero.

Per lo storico e accademico Pier Luigi Ballini "il Piano Marshall fu per De Gasperi la prima opportunità di costruire una dimensione sovranazionale ed europea, superando le storiche distanze franco-tedesche, così come il piano Schumann fu una preziosa occasione di superare la dimensione nazionale".

"Questo convegno è “l’evento zero” dell’anno degasperiano – ha detto la direttrice della Fondazione De Gasperi, Martina Bacigalupi – che abbiamo voluto organizzare a Firenze, dove è custodito l’archivio storico e privato di De Gasperi, contenente lettere, documenti e fotografie ancora inediti, donati dalla figlia Maria Romana, e dove abbiamo fortemente voluto la presenza dei giovani che sono i veri protagonisti dell’Europa del futuro".

Un omaggio a Maria Romana De Gasperi è arrivato dagli studenti del Liceo Machiavelli di Firenze.