
"La mia ripartenza che sa di libertà" Baccini tra passato e presente
di Andrea Spinelli
CAMAIORE (Lucca)
"Mi sono messo al lavoro su questo nuovo progetto con lo stesso spirito che avevo nel ’93, ai tempi di ‘Cartoons’, il mio primo album, vale a dire: faccio quel che mi piace senza star lì a valutarne l’impatto commerciale o radiofonico" - ammette Francesco Baccini a proposito di “Archi e frecce”, l’album che presenta domani in piazza XXIX Maggio a Camaiore assieme al chitarrista Michele Cusato e all’Alter Echo Quartet per cercare una sintesi tra classica e pop. Gli archi sono, infatti, quelli dell’Alter Echo, mentre le frecce i brani della dozzina di album incisi dal cantautore genovese, in concerto pure a Grosseto il 16 settembre, nell’arco di una carriera lunga trent’anni.
Francesco, perché dice che l’idea di un album così l’ha ereditata da Dalla?
"Perché durante il lockdown, passando come tutti molto tempo sul web, mi sono imbattuto in alcuni filmati del tour di ‘12000 Lune’ in cui Lucio rileggeva passato e presente accompagnato da una formazione acustica".
Folgorato al primo ascolto.
"Sono rimasto talmente ammaliato dalle nuove versioni delle sue canzoni che da quel momento ho faticato a riascoltarle in quella dei dischi. Per una serie di coincidenze ho poi incrociato la strada dell’Alter Echo String Quartet e, a quel punto, mi è stato tutto chiaro".
L’album rinuncia alla ritmica.
"Strano, vero? Volevo andare, però, all’essenza della canzone. E l’essenza è data da armonia e melodia. Una scelta in controtendenza, visto che oggi prima si trova la base ritmica e poi ci si scrive sopra qualche nota".
Un pezzo meno fortunato degli altri a cui dare una seconda chance in questa nuova veste?
"Il primo singolo ‘Navigante di te’, ad esempio, pubblicato quindici anni fa nell’album ‘Dalla parte di Caino’. Allora avrei voluto promuoverlo di più, ma i discografici dissero che non era abbastanza radiofonico".
Quali canzoni pensa che in questa nuova versione guadagnano di più rispetto alle originali?
"Cose come ‘Mani di forbice’ o ‘Ho voglia di innamorarmi’ in questa forma arrivano molto di più. Sinceramente, penso che questo album rappresenti per la mia carriera una ripartenza".
Perché?
"Mi sono reimpossessato della libertà totale dei primi dischi, quando me ne fregavo di tutto. Da ‘Nudo’ in avanti, infatti, iniziarono ad arrivare le pressioni e, fatalmente, i compromessi. Tant’è che, alla fine, scelsi di chiudere in anticipo sulla scadenza pattuita dal contratto il rapporto con la vecchia casa discografica pur di tornare a fare quel che volevo".